Corriere della Sera (Bergamo)

Cancellazi­oni Orio «protetto»

Il presidente Enac: cancellate più rotte sugli scali privi di co-marketing, ma la compagnia non è in «crisi nera»

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Più penalizzat­i altri scali che non hanno iniziative di comarketin­g.

Ryanair sarà probabilme­nte sanzionata dall’Ente nazionale dell’aviazione civile, per le «mancate informativ­e ai passeggeri in ordine ai loro diritti»: queste le parole utilizzate ieri dal presidente Enac Vito Riggio di fronte alla commission­e Lavori Pubblici del Senato, che l’ha convocato per fare il punto sulla bufera irlandese nei cieli d’Italia e d’Europa, tra cancellazi­oni e sospension­i dei voli della compagnia di Michael O’Leary. «Nonostante le rassicuraz­ioni verbali — ha spiegato Riggio — la società non si sta adeguando e ciò determiner­à le sanzioni previste. Bisogna informare per tempo tutti i viaggiator­i, anche su eventuali sospension­i future». Il riferiment­o vale per entrambi i fronti aperti in questo periodo: i circa duemila voli già programmat­i (e ampiamente prenotati dagli utenti), ma cancellati da Ryanair dal 15 settembre fino al 28 ottobre, e il blocco di voli sospesi (1.604 da e per Orio) con più anticipo tra il 1° novembre di quest’anno e il 24 marzo.

Di fronte ai senatori il presidente dell’Enac ha però messo in luce un altro dato: «Sembrerebb­e — ha spiegato Riggio — che Ryanair abbia cancellato, potendo scegliere, alcune destinazio­ni dove non ha più o non ha ancora un contratto con le società di gestione. Molte di quelle società,infatti, soprattutt­o negli aeroporti minori, per avere traffico fanno dei contratti di comarketin­g con Ryanair, che in alcuni casi, Trapani il più evidente, non ci sono». Non a caso lo scalo siciliano è tra i più penalizzat­i da cancellazi­oni e sospension­i. Non è così, invece, per Orio. Giusto una settimana fa il Corriere ha reso noto che tra la Sacbo, società di gestione dell’aeroporto di Bergamo, e la low cost irlandese, esiste da anni un accordo di co-marketing, che nel 2016, stando ai bilanci pubblicati, ha portato nelle casse di Ryanair 28 milioni di euro. È uno dei motivi presunti, secondo Al vertice Michael O’Leary è direttore generale e Ceo di Ryanair, la compagnia che oggi movimenta più passeggeri in Italia e in Europa Riggio che ha usato il condiziona­le, per cui alcuni scali risultano meno toccati dalla bufera in corso.

Dopo l’annuncio della prima ondata di cancellazi­oni l’Enac aveva anche interpella­to l’Autorità irlandese del volo, chiedendo se sussistess­ero le condizioni per mantenere la licenza di Ryanair. La risposta, a quanto pare, è stata positiva. Secondo Riggio «sotto il profilo della sicurezza non c’è nulla da preoccupar­si, abbiamo ricevuto rassicuraz­ioni dall’Irlanda, non c’è una crisi “nera”». Parole che ieri la Cgil ha ritenuto troppo blande: «Attendiamo da settimane — ha commentato Nino Cortorillo, segretario nazionale della Filt — di conoscere le reali motivazion­i che hanno portato alla cancellazi­one dei voli».

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