«Due milioni da pignorare al Comune»
Un’altra tegola per Foppolo. La Aenergia ha chiesto il pignoramento di 2 milioni sui conti del Comune. Aveva fornito le tubature per l’innevamento delle piste, ma non è stata mai pagata. Solo che il contratto era stato firmato dal Comune.
Mercoledì il Comune di Foppolo ha lanciato il bando per dare in gestione le seggiovie Quarta Baita e Montebello. In gioco non c’è solo l’inverno che verrà, ma il futuro del comprensorio frastornato da un anno e più di batoste: dall’incendio doloso alla Brembo Super Ski (Bss) fallita, fino alla ferita aperta sul piazzale degli alberghi. Il cantiere per la telecabina. A proposito del futuro, è chiaro che per concludere l’opera Foppolo dovrà nei prossimi mesi spendere il minimo e incassare il massimo. È in questo contesto che l’amministrazione guidata da Giuseppe Berera si trova ad affrontare l’ultima tegola. Una richiesta di pignoramento di 2 milioni di euro recapitata
da Aenergia Srl al Banco Bpm (ex Credito Bergamasco), dove il Comune ha i suoi conti. La missiva risale al 26 settembre, l’udienza è stata fissata mercoledì prossimo. A monte, un decreto ingiuntivo del 2016 emesso dal tribunale contro il quale la giunta ha dato mandato agli avvocati Stefano Zonca e Margherita Michiara (studio R&P legal) di valutare la strada dell’opposizione. Aenergia è una società di Cazzago San Martino, provincia di Brescia, che costruisce gasdotti, acquedotti e sistemi di teleriscaldamento. Realizza anche impianti di innevamento. E, per l’appunto, ha fornito le tubature per la neve artificiale installate lungo le piste di Carona. Solo che non è stata Bss a sottoscrivere il contratto con Aenergia, ma direttamente il Comune di Foppolo, che ora si trova con le spalle al muro perché quei lavori non sono mai stati pagati. Quanto efficace sarà l’eventuale pignoramento, poi, è difficile dirlo. È una cifra esorbitante, che Foppolo non ha e che si somma ad altri conti in sospeso. Per tornare alla telecabina, il bresciano Sergio Lima batte cassa per 2 milioni e mezzo di euro. La sua Graffer si è aggiudicata il presunto bando truccato per montarla, lui è tra gli indagati. Incassato il primo milione e 650 mila euro, reclama il resto come opere realizzate ma non saldate.