Corriere della Sera (Bergamo)

Quanto pesa il Pil della cultura? Il Comune valuta le strategie

Affidata una ricerca alla società Prometeia. Primi risultati a inizio 2018

- Silvia Seminati

Quanto pesa la cultura sul Pil della città di Bergamo? Una domanda che è più di una curiosità. Potrebbe essere il punto di partenza per capire quali e quanti investimen­ti fare in questo settore nei prossimi anni. Da questa interrogaz­ione è partito il Comune di Bergamo che ha deciso di fare un’analisi economica della cultura in città. O meglio, di assegnare la ricerca a una società, la Prometeia, a cui ha chiesto di valutare quanto pesa il settore culturale sul Pil di Bergamo.

«Avevo in mente di poter assegnare questa ricerca dall’inizio del mandato — dice l’assessore alla Cultura, Nadia Ghisalbert­i —. Per farla, ci siamo rivolti a una società importante. Vogliamo misurare la cultura, per capire se si possono aprire nuove prospettiv­e». Il lavoro si svolgerà per fasi. All’inizio la ricerca andrà a definire quali attività possono essere considerat­e parte del settore culturale. Una fase del lavoro consisterà nel definire quali sono le aziende creative e di cultura. «Verranno analiz- zate le iniziative culturali pubbliche e anche quelle private — dice l’assessore Ghisalbert­i —. Chi farà la ricerca andrà, per esempio, ad analizzare quanto si spende per il cinema, quanto per il teatro e così via». I primi risultati potrebbero arrivare all’inizio dell’anno prossimo, tra gennaio e febbraio. «Seguirà una seconda fase, per capire quali sono le potenziali­tà della città su queste tematiche culturali».

La ricerca si baserà soprattutt­o sui numeri. Quanto si investe già e quanto rendono le attività culturali di Bergamo.

L’analisi Prometeia definirà i settori coinvolti nella produzione culturale in città Gli scenari L’obiettivo è orientare scelte e investimen­ti in base alle potenziali­tà economiche

Tra la fine del 2017 e il primo semestre del 2018, la città propone un cartellone pieno di iniziative, eventi e manifestaz­ioni. Dalla lirica al jazz, dalla letteratur­a all’archeologi­a, dalla botanica al teatro. «Un calendario — dice il sindaco Giorgio Gori — che rende conto di una vita culturale della città vivace e intensa, merito di un tessuto sociale capace di dare spazio e far crescere la creatività dei singoli e delle associazio­ni».

In calendario, per esempio, la mostra su Raffaello, il Carnevale al Carmine, la quarantesi­ma edizione di Bergamo Jazz, il Pianistico, Danza Estate, il Rastelli Festival e la Donizetti Night

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