Quanto pesa il Pil della cultura? Il Comune valuta le strategie
Affidata una ricerca alla società Prometeia. Primi risultati a inizio 2018
Quanto pesa la cultura sul Pil della città di Bergamo? Una domanda che è più di una curiosità. Potrebbe essere il punto di partenza per capire quali e quanti investimenti fare in questo settore nei prossimi anni. Da questa interrogazione è partito il Comune di Bergamo che ha deciso di fare un’analisi economica della cultura in città. O meglio, di assegnare la ricerca a una società, la Prometeia, a cui ha chiesto di valutare quanto pesa il settore culturale sul Pil di Bergamo.
«Avevo in mente di poter assegnare questa ricerca dall’inizio del mandato — dice l’assessore alla Cultura, Nadia Ghisalberti —. Per farla, ci siamo rivolti a una società importante. Vogliamo misurare la cultura, per capire se si possono aprire nuove prospettive». Il lavoro si svolgerà per fasi. All’inizio la ricerca andrà a definire quali attività possono essere considerate parte del settore culturale. Una fase del lavoro consisterà nel definire quali sono le aziende creative e di cultura. «Verranno analiz- zate le iniziative culturali pubbliche e anche quelle private — dice l’assessore Ghisalberti —. Chi farà la ricerca andrà, per esempio, ad analizzare quanto si spende per il cinema, quanto per il teatro e così via». I primi risultati potrebbero arrivare all’inizio dell’anno prossimo, tra gennaio e febbraio. «Seguirà una seconda fase, per capire quali sono le potenzialità della città su queste tematiche culturali».
La ricerca si baserà soprattutto sui numeri. Quanto si investe già e quanto rendono le attività culturali di Bergamo.
L’analisi Prometeia definirà i settori coinvolti nella produzione culturale in città Gli scenari L’obiettivo è orientare scelte e investimenti in base alle potenzialità economiche
Tra la fine del 2017 e il primo semestre del 2018, la città propone un cartellone pieno di iniziative, eventi e manifestazioni. Dalla lirica al jazz, dalla letteratura all’archeologia, dalla botanica al teatro. «Un calendario — dice il sindaco Giorgio Gori — che rende conto di una vita culturale della città vivace e intensa, merito di un tessuto sociale capace di dare spazio e far crescere la creatività dei singoli e delle associazioni».
In calendario, per esempio, la mostra su Raffaello, il Carnevale al Carmine, la quarantesima edizione di Bergamo Jazz, il Pianistico, Danza Estate, il Rastelli Festival e la Donizetti Night