Il Lotto da Loreto a Palazzo Creberg in nove opere
Per la prima volta la Presentazione di Gesù al tempio di Lorenzo Lotto, suo testamento artistico e spirituale, esce dal museo della Delegazione Pontificia di Loreto, direzione il salone centrale del Creberg. «Nella Presentazione, l’architettura vuota che riproduce il coro, con una figura che sembra affacciarsi da una porta, forse Lotto stesso, indica la modernità dell’opera, in cui l’artista scava nella storia per rintracciare la psicanalisi dei personaggi, secondo la lettura di Bernard Berenson», spiega Simone Facchinetti, curatore della mostra «Lorenzo Lotto. I capolavori della santa casa di Loreto». Visibile da oggi al 2 novembre, è un’operazione culturale che porta tutte insieme le nove tele lauretani di Lotto, «pittore nel Dna dei bergamaschi», rimarca Angelo Piazzoli, segretario generale della Fondazione Creberg, anticipando che il dipinto dell’Allori tornerà ad Astino o per il G7 dell’Agricoltura o entro ottobre. La mostra, che presenta anche 4 restauri di capolavori di Andrea Previtali e opere di Gianriccardo Piccoli, ha un taglio spirituale, perché ogni tela cela particolari degli ultimi anni del Lotto, quando decise di vivere in oblato nel santuario mariano. «Lasciò un’eredità artistica e spirituale — dice Monsignor Giovanni Tonucci, Arcivescovo Emerito di Loreto —, continuando a interrogarci».