Foppolo-curatori, è scontro Carona si ferma
Sembrava esserci un unico punto fermo nei complicati preparativi della prima stagione sciistica dopo il fallimento della Brembo Super Ski (Bss). Carona sarebbe ripartita sotto la tutela dei curatori e del tri- bunale di Bergamo e con Vittorio Salusso a fare da consulente tecnico. Sembrava. Come nella migliore tradizione foppolese, le sorprese non finiscono mai e ora le ultime novità danno in forse l’esercizio provvisorio. No, al momento non significa che non se ne farà più nulla. E no, non ci sono conferme ufficiali. L’avvocato Annamaria Angelino e i commercialisti Alberto Carrara e Federico Clemente sono muti.
Parlano, però, alcuni fatti. Da ieri gli operai che già stavano lavorando su piste e impianti di Carona sono stati mandati a casa e almeno fino a settimana prossima le manutenzioni sono sospese. La decisione è arrivata dopo che Carrara e Clemente, martedì, sono saliti a Foppolo per incontrare Giacomo Martignon, l’amministratore delle società del Belmont che con Massimo Moretti è pronto lanciarsi nella gestione delle seggiovie Quarta Baita e Montebello. La loro offerta non è ancora arrivata, ma proprio ieri in Comune hanno preso visione ufficiale della documentazione, passaggio obbligatorio per essere ammessi alla gara. Si parte da una base d’asta di 140 mila euro, i termini scadono lunedì alle 12. I curatori e Martignon hanno condiviso ragionamenti sulla ripartenza del comprensorio. Lasciato l’imprenditore, i commercialisti si sono trasferiti ai garage dove sono custoditi alcuni beni ex Bss. Tra le altre cose, cannoni per l’innevamento artificiale. A questo punto, si sarebbe (ri)scatenato il finimondo. Già una settimana fa, Carrara aveva chiamato i carainventario binieri perché il sindaco Giuseppe Berera si rifiutava di aprire i box, che sono comunali. Martedì, l’intenzione era di trasferire finalmente il materiale nei magazzini della Bss, ma ancora una volta non è stato possibile. Secondo l’entourage del Comune, i curatori si sarebbero presentati con un impreciso. Dal momento che nei box c’erano attrezzature di altri proprietari, il rischio sarebbe stato quello di portare via quelle sbagliate. Dopo almeno un paio di telefonate di fuoco, una col sindaco, i curatori hanno desistito, visto anche un altro ostacolo: la strada sterrata che porta ad alcuni loro depositi, così come altre lungo le piste, è stata bloccata con alcuni massi.
Non è chiaro se lo stop di ieri sia la fine dell’esercizio provvisorio o solo un modo per stemperare la tensione. Salusso, fortemente criticato da Foppolo, fino a ieri sera era al suo posto. Di certo, sarà il giudice delegato Elena Gelato a mettere un punto. Ieri in tribunale è saltata l’udienza sul pignoramento da 2 milioni di euro preteso da Aenergia Srl nei confronti Comune di Foppolo. La società bresciana, che ha realizzato l’impianto di innevamento a Carona e fornito lance e cannoni senza essere pagata, aveva notificato la richiesta al Banco Bpm. Sui conti del Comune, però, non ci sarebbe nulla di pignorabile. Il Comune ha fatto opposizione. Anche qui, tutto rinviato al prossimo round.
Una settimana fa Chiamati i carabinieri perché il sindaco si rifiutava di aprire i box comunali