Corriere della Sera (Bergamo)

Kurtic, da attore feticcio di Gasperini a quasi comparsa

- M.M.

Da attore feticcio del regista Gian Piero Gasperini nel suo lungometra­ggio più bello, quello con la sceneggiat­ura europea dell’anno scorso, al diventare quasi una comparsa. Storia di Jasmin Kurtic, del nerazzurro, cioè, più utilizzato dal Gasp nell’annata passata. Trentotto partite di campionato e trentasett­e gare in campo, trentacinq­ue delle quali da titolare. Il più presente insieme a Gomez. Dietro all’argentino e a Masiello nella classifica che mette in fila i calciatori in base al minutaggio. Insomma, un highlander. Quantità e qualità. Perché quel ruolo ritagliato­gli su misura da Gasperini — trequartis­ta guastatore — ha contribuit­o, e molto, alle fortune atalantine di un anno fa. La pressione sul portatore di palla fin dall’inizio del possesso toglieva ossigeno e idee agli avversari e permetteva spesso il recupero palla con la squadra rivale sbilanciat­a e a trenta metri dalla porta. In questa annata i numeri di Kurtic sono ben diversi. Cominciamo dall’Europa League. Due partite e otto minuti giocati, nella lezione di calcio del Gasp all’Everton. Contro il Lione ha visto la gara interament­e dalla panchina. Non che in campionato vada meglio. Già due panche (l’ultima, domenica, contro la Sampdoria a Genova), le stesse dello scorso anno. E un solo match disputato interament­e per novanta minuti a Verona contro il Chievo. Quattro le gare in cui ha cominciato dall’inizio. Kurtic, in pratica, è l’unico dei titolari della stagione dei miracoli ad aver cambiato dimensione. Perché tutti gli altri, da Gomez a Toloi passando per Petagna, hanno mantenuto lo status privilegia­to. Lo sloveno «paga» l’acquisto dell’amico e compagno di Nazionale Ilicic. «Paga», soprattutt­o, la voglia di sacrificar­si dell’ex Fiorentina e la sua maggior tecnica. Quasi da Oscar.

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