Corriere della Sera (Bergamo)

«La Santa Lucia del ‘51 senza papà Era in Svezia a comprare Jeppson»

- Gazzetta Donatella Tiraboschi

«Era un mese che non vedevo mio papà. Così ho chiesto a mamma, ma dov’è?». È l’autunno del 1951. Franco Tentorio ha sei anni, aspetta Santa Lucia e con lei il ritorno a casa di papà Luigi. «È andato in Svezia a comprare uno», gli risponde la madre che mal tollerava che il marito ingegnere, anziché occuparsi dell’azienda di trasporti della famiglia — la Casali Ottorino — si dedicasse anima e corpo all’Atalanta. Gratis, per giunta. «Papà ritornò in Italia portandosi nella valigia Hasse Jeppson, e credo che quello sia stato il miglior “colpo” di mercato messo a segno per parecchi decenni — racconta l’ex sindaco di Bergamo —; lo ingaggiaro­no con 18 mila sterline, ma lui ripagò tutti quei soldi, facendo sfracelli e aiutando l’Atalanta a raddrizzar­e un campionato che era cominciato malissimo. Per non parlare di quando fu rivenduto a 105 milioni di lire. Diciamolo chiarament­e, è stata la prima, grande plusvalenz­a della storia dell’Atalanta». Il piccolo Franco viene iniziato alla fede nerazzurra dal professore di matematica e, stranament­e, non dal padre Luigi che, dopo una carriera di difensore tignoso nell’Atalanta, appesi gli scarpini al chiodo (105 presenze e 3 reti) diventa «l’uomo buono per tutte le stagioni (e tutte le mansioni)» negli anni ’50 e ’60.

La sua competenza in ambito calcistico, la laurea in ingegneria e la passione sono un mix di elementi che si trasfondon­o facendolo assurgere al ruolo di «uomo ovunque». Dentro e fuori dal campo, ma soprattutt­o «negli affari di mercato. Aveva il fiuto, una capacità di scouting che ha portato a Bergamo, Maschio Domenghini, Pizzaballa e Rasmussen, arrivato a sostituire Jeppson che era diventato il “Banco ‘e Napule”. Anche questa fu una soddisfazi­one enorme per lui che aveva il senso degli affari», spiega il figlio. La «sentinella» di Tentorio negli affari di mercato era Don Silvio Porisiensi, un «geniaccio»: oratore, scrittore, giornalist­a che per lunghi anni fu corrispond­ente della dalla Danimarca. «Da qui, lui si interfacci­ava con mio papà. Era il suo osservator­e nel Nord Europa, quando aveva il giocatore giusto tra le mani, mio papà prendeva il primo volo e andava a vederlo». Rapporti intrecciat­i ovunque, provvidenz­iali per il presidente Daniele Turani che lo elesse suo braccio destro e «in ultimo per l’arrivo in società di Achille Bortolotti — conclude Franco — che fu favorito proprio dalla conoscenza personale di mio papà». Una vita, quella dell’ingegnere che fu spesa così, tra trasferte, partite e poco sonno in ogni caso. «Ricordo che, per la tensione, alla vigilia delle partite non chiudeva occhio. Se poi la squadra perdeva, non dormiva per il nervoso». Tutto sotto l’ala tollerante della mamma.

 ??  ?? Luigi Tentorio, padre dell’ex sindaco Franco (foto), è stato per anni nella dirigenza dell’Atalanta, nonché uomo mercato dei nerazzurri negli anni Cinquanta e Sessanta
Luigi Tentorio, padre dell’ex sindaco Franco (foto), è stato per anni nella dirigenza dell’Atalanta, nonché uomo mercato dei nerazzurri negli anni Cinquanta e Sessanta

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