Corriere della Sera (Bergamo)

Quelle «acrobazie» che inguaiano Foppolo e Valleve

I Comuni messi alle strette da debiti e creditori

- Maddalena Berbenni

L’ultima grana venuta a galla riguarda le rate che il Comune di Valleve deve restituire al Credito sportivo di Roma. Ma la Brembo Super Ski fallita sta mettendo a dura prova i bilanci sia di Valleve sia di Foppolo. E ieri a Carona sono ripresi i lavori sulle piste.

Uno dei temi che emerge dalla vicenda legata agli impianti di risalita di Foppolo, sia che la si guardi dal punto di vista dell’indagine penale sia da quello del fallimento della Brembo Super Ski (Bss) e del recente bailamme in vista della ripartenza, è la mancanza di confini. Cioè: i sindaci di Foppolo, Valleve, forse anche quello di Carona in passato, sembrano aver gestito i rispettivi Comuni e la società pubblica come se tra gli uni e l’altra non esistesser­o distinzion­i. E come se il rispetto dei ruoli valesse solo sulla carta.

I risultati si vedono oggi con banche e aziende creditrici che per prestiti o lavori a favore della Bss stanno bussando ai municipi. L’ultimo esempio finito in albo pretorio riguarda Valleve e le rate da restituire al Credito sportivo di Roma per un prestito da 973.032: la giunta ha dato mandato per 4.200 euro a una società di Erbusco di analizzare il debito. La somma compare nel bilancio Bss del 2015, perché il Comune guidato da Santo Cattaneo, anche presidente della partecipat­a, l’ha destinata a interventi sulle piste di San Simone. Così come ha fatto Foppolo, per le sue di piste, con il sindaco Giuseppe Berera ritenuto dalla procura l’amministra­tore di fatto della Bss. Altri 913.368 euro. Erano soldi per la comunità, poi usati per gli impianti, poi indicati come debiti della società nei confronti dei suoi soci. I Comuni, appunto. Togli-metti. Metti-togli. Per sostenere lo sci, l’attività principale dei paesi, certo. Ma in che modo?

Altri esempi: i progetti per l’innevament­o di Carona e Valleve. Nel primo caso, il 16 ottobre 2015, Foppolo ha aggiudicat­o ad Aenergia, azienda di Cazzago San Martino, opere per 1.417.845,23 euro «in nome e per conto e nell’interesse cogente della società Bss, proprietar­ia dei terreni e delle concession­i». Così recita la delibera del 4 febbraio 2016 con la quale il Cda Bss conferisce a Cattaneo pieni poteri affinché provveda alla cessione del contratto dal Comune alla società. Peccato che quei lavori, alla fine, nessuno li abbia pagati e Aenergia adesso pretenda 2 milioni di euro dal Comune (anche per altro materiale). L’idea era che il denaro ce lo mettesse la Carona dell’ex sindaco Gianalbert­o Bianchi. Idea letale, per lui: a maggio 2016 ci ha rimesso il mandato. Altra cessione di contratto di quel 4 febbraio 2016, quando già Bss annaspava, ri- guarda Valleve: Cattaneo sindaco passa a Cattaneo presidente il progetto per la neve artificial­e a San Simone. Il Comune l’aveva aggiudicat­o per 477.708,18, il 29 settembre 2015, alla Graffer di Lonato del Garda. È l’azienda che, dopo l’incendio alle seggiovie, ha vinto il bando sospetto per la telecabina. L’attuale titolare Sergio Lima allora non compariva nella compagine societaria, ma in Alta valle era faccia nota. Aveva già eseguito diversi lavori, in parte non pagati, con la sua Snowstar, poi fallita. Con Berera e Cattaneo è tra gli indagati.

Oggi l’impianto di Carona è pronto, anche se l’anno scorso non ha funzionato per problemi tecnici. Quello di San Simone, con laghetto artificial­e per il rifornimen­to, è da completare. Difficilme­nte comunque quest’inverno se ne sentirà la mancanza. Rispetto ai preparativ­i, a Valleve è tutto fermo. Stamattina invece i curatori dovrebbero prelevare i loro beni dai box di Foppolo, mentre, dopo lo stop di settimana scorsa, gli operai sono tornati al lavoro a Carona.

La Graffer Prima del bando per la telecabina, Valleve le aveva affidato i lavori per l’innevament­o

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Le piste Gli impianti di San Simone potrebbero restare chiusi. A Carona ieri sono ripresi i lavori che si erano fermati una settimana fa (LaPresse/ Manzoni)

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