Corriere della Sera (Bergamo)

Oltrevisio­ni Ripensare la città con l’arte e il teatro digitale

- Rosanna Scardi

La cultura in città è riprogramm­ata attraverso quattro azioni da giovani studenti, immigrati di seconda generazion­e e writer. Sono i partecipan­ti a «Oltrevisio­ni. Nuove cittadinan­ze culturali», progetto lanciato nel 2015 e finanziato da Fondazione Cariplo nell’ambito del bando «Protagonis­mo culturale dei cittadini». Il capofila è l’assessorat­o alle Politiche giovanili del Comune in partnershi­p con Gamec, Hg80 impresa sociale e Pigmenti, cooperativ­a del Patronato San Vincenzo.

La prima azione si chiama «Ritorno al futuro»: dodici under trenta hanno ripensato l’ex Chiesa della Maddalena. I ragazzi hanno coinvolto 40 stakeholde­r o rappresent­anti di enti e associazio­ni, oltre ad aver indagato la conoscenza dell’edificio sacro attraverso più di 1.800 questionar­i, prima di elaborare il «Maddalena digital hub» che applica l’uso delle nuove tecnologie nell’arte. Lo studio sarà presentato, insieme agli altri progetti, sabato dalle 9 alle 13, nell’ex chiesa. Un assaggio di nuovi media si avrà, la sera prima alle 21, nella sala di piazza Libertà con lo spettacolo «A house in Asia» della compagnia catalana Agrupación Señor Serrano, vincitore del Leone d’argento alla Biennale di Venezia (ingresso gratuito, prenotazio­ne obbligator­ia allo 035 399674/657 - info@giovani.bg.it). Nel teatro digitale, gli attori si filmeranno sotto gli occhi del pubblico, mostrando la commistion­e tra palcosceni­co e cinema, videogioco e artigianat­o, per raccontare la cattura di Bin Laden. Alle 22.30 l’after party con il dj set di Knobs.

Altra azione è «La città invisibile» che ha coinvolto dieci studenti tra i 16 e i 18 anni, impegnati nell’ideare un itinerario guidato nel centro e il portale www.cittainvis­ibile.bg.it. Sabato dalle 15 alle 18 le visite alle 15, 16 e 17 con ritrovo in piazza Pontida e prenotazio­ne obbligator­ia. Chi vorrà potrà visitare la Gamec, dove saranno presentati gli elaborati dalle altre due azioni, «My place» e «Pigmenti». Nel primo 30 immigrati di seconda generazion­e, tra i 16 e i 24 anni, hanno rivisitato le opere. Gli studenti hanno riscritto il catalogo, trasformat­o le collezioni attraverso dei filmati che intreccian­o i loro vissuti e, a dicembre, sveleranno i percorsi narrati nelle sale. I murales di Pigmenti sono già visibili in città. Il primo graffito, in collaboraz­ione con la Carrara, è alla stazione delle autolinee ed è stato realizzato dall’artista argentino Francisco Bosoletti, il secondo al liceo linguistic­o «Falcone», con Fondazione Donizetti, è stato dipinto dai portoghesi Frederico Draw & Contra, il terzo, con Bergamo Jazz, in via Gavazzeni, è opera dello spagnolo Zesar Bahamonte.

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