Ex cava, Treviglio insorge sui costi della bonifica
Ma nella holding dei comuni Treviglio è isolato
Il sindaco di Treviglio si rivolge all’avvocatura civica per verificare l’operato dell’amministratore unico di Sabb. La holding dei comuni della Bassa ha trovato un accordo con la Team, di cui è azionista, per i costi della bonifica dell’ex cava Vailata che potrebbe dover pagare al 50%. Ma Treviglio rimane isolato. Gli altri sindaci: «Sapeva dell’accordo».
L’amministrazione comunale di Treviglio ha incaricato l’avvocatura civica di valutare l’azione di Marco Lizza, amministratore unico di Sabb(la holding dei comuni della Bassa di cui è primo azionista con il 14%), per verificare se sia andato oltre i suoi poteri e agire di conseguenza. È l’ultima mossa nello scontro in seno alla società che possiede il 49% di Team, l’azienda che ha ottenuto l’autorizzazione per aprire una discarica di amianto nell’ex cava Vailata di Treviglio. In attesa del ricorso al Consiglio di Stato che si discuterà a marzo, per aprirla manca la bonifica dell’area.
Proprio questo è il punto dell’operato di Lizza (cercato, no è stato trovato) che il sindaco Juri Imeri ha messo nel mirino. Sabb, infatti, è indicata tra i responsabili dell’inquinamento e per questo sarebbe tenuta a pagarne il risanamento con il paradosso che la Team che si è fatta carico dell’operazione di bonifica, costo stimato 3,6 milioni di euro, avrebbe potuto poi rivalersi sul suo azionista. Per questo a giugno i sindaci hanno chiesto a Lizza di trovare un accordo con Team. La soluzione è stata un patto con cui Team manleva Sabb e quest’ultima in cambio garantisce per il 50% le fidejussioni necessarie a far partire la bonifica. Un accordo chiuso in settembre e presentato ai soci a metà ottobre.
«Dal nostro punto di vista — spiega Juri Imeri, sindaco di Treviglio — quell’accordo non è corretto. Vedremo se è solo un problema formale o altro e nel caso prenderemo provvedimenti. I cittadini devono sapere che non solo Sabb presterà le fidejussioni ma si arriverà a pagare metà della bonifica. Si tratta di una cifra che va tra il milione e mezzo e i due milioni di euro. Con che soldi? Cosa venderà Sabb per mettere da parte questa cifra? Ho chiesto un piano economico della bonifica, che ancora non c’è». Gli altri
Vailata La vicenda dell’ex cava di Treviglio è ancora in sospeso: la Regione ha autorizzato la realizzazione di una discarica di amianto, ma dopo il sì del Tar deciderà il Consiglio di Stato
sindaci della Bassa, però, difendono l’amministratore unico, mostrando come Treviglio sia isolato: «Lizza — dice Dimitri Bugini, sindaco di Lurano — ha portato trasparenza nella società facendo quello che l’assemblea dei soci gli ha chiesto. Treviglio era in assemblea ed era informato di tutto».
«A giugno — aggiunge Gabriele Riva, di Arzago — abbiamo dato mandato a Lizza di verificare se fosse possibile un accordo sulla manleva. Va dato atto a lui e all’avvocato Mirco Grassi di aver tutelato Sabb. Con il 49% delle azioni è naturale che Sabb compartecipi al costo. La bonifica è partita e va pagata, vedremo poi se Team riuscirà a finanziarsi con un prestito o un mutuo ma il suo azionista deve prepararsi. Se partirà la discarica poi ci saranno anche delle entrate. Quel che è certo è che la bonifica parte perché l’ha autorizzata Treviglio e che è propedeutica alla discarica, come deciso da Tar e Regione. Qual è la strategia di Treviglio? Non dimentichiamo che se saltasse Sabb sarebbero i comuni a dover pagare in prima persona».