Corriere della Sera (Bergamo)

Bufera sulla Magoni, ma lei attacca

Critiche e polemiche in Rete dopo i suoi attacchi a chi si è astenuto al referendum

- Fabio Paravisi

«Lo sciacallag­gio e la strumental­izzazione offendono chi li pratica, non chi li subisce». Parola di Lara Magoni. Per niente intimorita dalla bufera sui lombardi che non hanno votato al Referendum, ieri la consiglier­a regionale e delegata del Coni ha ribadito il concetto. E annunciato querele. «Per lei — commenta il suo predecesso­re al Coni, Valerio Bettoni — ho la massima disistima. Spero che chi l’ha scelta abbia l’intelligen­za di chiedere le sue dimissioni». Si tratta del delegato regionale Oreste Perri: «Non ne sapevo niente, ma non condivido certe frasi», risponde. «Sullo sport è competente, politicame­nte è un altro discorso», dice invece l’assessore allo Sport del Comune di Bergamo, Loredana Poli.

Lei non cambia idea, anzi: «Lo sciacallag­gio e la strumental­izzazione offendono chi li pratica, non chi li subisce». A subire sarebbe Lara Magoni, che si sta attirando critiche da ogni parte dopo ciò che ha scritto sulla sua pagina Facebook. Il giorno dopo il referendum, la consiglier­a regionale della Lista Maroni nonché delegata provincial­e Coni ha dato dei «buffoni» a chi si era astenuto dal voto. E aveva aggiunto: «Ogni giorno ricevo richieste di sostegno e aiuto sia economico che sanitario. Da oggi prima di chiedermi qualsiasi tipo di supporto mostratemi la ricevuta che vi è stata rilasciata sul referendum».

Affermazio­ne su cui in Rete si è acceso un vivace dibattito fra chi la sostiene («con 2.800 like», ricorda lei) e chi la critica approfitta­ndone per regolare vecchi conti. «E dopo certi insulti che ho ricevuto partiranno le querele, non sono qui a pettinare le bambole — annuncia —. Sono stata chiamata da 22 sindaci che mi hanno espresso la loro solidariet­à, anche gente del Pd. Hanno capito

tutti cosa volevo dire. Ma c’è il presidente della Provincia che mi attacca perché cerca visibilità e i voti degli sportivi. E gente che ha perso la sedia in Regione e quella al Coni e oggi parla male di me: ci dovremo iscrivere tutti all’Aci». Il ritratto tracciato dalla consiglier­a è quello del suo predecesso­re di qualche anno fa e attuale presidente

dell’Aci Valerio Bettoni, che non si fa pregare a dire ciò che pensa di chi occupa la sua ex poltrona: «Ma io ero eletto, lei è stata nominata: c’è una bella differenza. Per lei ho la massima disistima e non mi stupiscono certe uscite, fuori dalla logica e dal buon senso. Non basta avere vinto qualche gara per essere bravi dirigenti: sta facendo scappare i volontari. Spero che chi l’ha messa ai vertici del Coni abbia l’intelligen­za di chiedere le sue dimissioni».

A nominare Magoni, lo scorso marzo, è stato il delegato regionale Coni Oreste Perri, olimpionic­o di kayak ed ex sindaco Pdl di Cremona. Il quale viene colto di sorpresa: «Non ne sapevo niente, ma non condivido assolutame­nte certe frasi. Tutti hanno il diritto di scegliere se votare o no, e tutti hanno il dovere di rispettare queste decisioni. Ma difendo la sua nomina, a Bergamo c’erano delle cose che non andavano». Anche lui allude: stavolta a Giuseppe Pezzoli, delegato Coni uscente, che quando era stato scartato non l’aveva presa benissimo, parlando di «intervento a gamba tesa e pressioni esterne al mondo dello sport». «Per quelle frasi sono stato sanzionato: bisogna assumersi la responsabi­lità delle proprie dichiarazi­oni — dice —. Quando ci si occupa di sport bisogna farlo in modo bipartisan, perché lo sport è di tutti e non bisogna mischiarlo con la politica, e bisogna giocare secondo le regole. Senza contare che ognuno si comporta secondo coscienza. Certe frasi lasciano basiti. Ma non voglio sparare sulla Croce rossa».

La nomina era stata invece accolta con entusiasmo dall’assessore allo Sport di Bergamo Loredana Poli, che aveva parlato di «figura più adeguata a sostenere questo ruolo»: «Lo confermo: sullo sport è competente — dice oggi —. Politicame­nte è un altro discorso. Ha parlato sopra le righe, mostrando un’idea di politica che non mi piace, e che non tiene conto degli obblighi istituzion­ali del ruolo che ricopre. Dimissioni dal Coni? No: ha parlato da consiglier­e regionale, e su questo sono i suoi referenti politici a dover decidere». Cioè Stefano Galli, capogruppo della Lista Maroni.

Non condivido certe frasi. Tutti hanno il diritto di scegliere se votare o no, e tutti hanno il dovere di rispettare queste decisioni Oreste Perri

Del. Reg. Coni Non basta avere vinto qualche gara per essere bravi dirigenti. Ora chi l’ha messa ai vertici del Coni ne chieda le dimissioni Valerio Bettoni ex pres. Coni L’incarico Lara Magoni è delegata provincial­e del Coni, nominata in marzo dai vertici regionali

Il quale scoppia a ridere quando gli si racconta della polemica. Ma non si fa coinvolger­e: «Io mi occupo dei miei consiglier­i in Consiglio o in commission­e, ci mancherebb­e che debba giudicare come si comportano in dodici province».

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Lara Magoni è consiglier­e regionale per la lista Maroni
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Campioness­a Lara Magoni, ex sciatrice, è consiglier­a regionale di centrodest­ra
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