Primarie, Gori senza avversario
Mdp alla ricerca di un nome per il voto del 3 dicembre. Corsini e Panzeri si sfilano
Giorgio Gori senza sfidanti alle primarie Pd per le Regionali.
L’assemblea provinciale del Partito democratico bergamasco martedì sera ha certificato, un’altra volta, che Giorgio Gori è il candidato del Pd per le primarie regionali. C’è anche la data, domenica 3 dicembre. Ora si tratta solo di trovare un avversario. E non è un problema di così semplice soluzione. Da una parte, il mondo delle liste civiche ha detto di non sentire alcuna necessità di votare, il candidato del centrosinistra c’è ed è il sindaco di Bergamo. Dall’altro c’è il complicato mondo della sinistra, con Mdp che parteciperà alla coalizione solo se si terranno le primarie. Un candidato però, se c’è, è molto ben nascosto.
Uno a uno i diversi nomi fatti in queste settimane sono tramontati. Roberto Cornelli ha detto no. Improbabile, dicono dentro Mdp, che a essere candidato sia Francesco Laforgia, capogruppo alla Camera e punto di riferimento milanese. Circolano i nomi di Antonio Panzeri, eurodeputato, e Paolo Corsini, senatore. Bastano un paio di telefonate però per farsi un’idea. Panzeri: «Io sono presidente della commissione Diritti umani a Strasburgo — dice —. Sabato parto per l’Onu, a New York, nelle settimane successive sarò in Costa d’Avorio, Qatar, Nepal. Capisce che, anche volendo...». Corsini: «Ho già chiarito ai compagni di Mdp che voglio concludere questa legislatura e poi chiudere con la politica, tornerò a insegnare all’università». Per altro, mentre Corsini dice che se Gori verrà indicato dal centrosinistra come candidato lo sosterrà contro Roberto Maroni, Panzeri ha diverse perplessità sul candidato del Pd: «Il sostegno al referendum è stato un fallimento, alla fine a cantare vittoria è solo Maroni. E poi Gori si comporta già come se fosse il candidato, ma ancora non lo è».
Gori si comporta già come se fosse il candidato perché è convinto di aver atteso fin troppo. Maroni è in piena campagna elettorale, il sindaco di Bergamo non vuole perdere altro tempo. Sono già più di 150 i comitati elettorali a suo nome sparsi per la Lombardia. Entro una decina di giorni si capirà se le primarie ci saranno davvero ma Gori è già partito.