Corriere della Sera (Bergamo)

Il guru dei volti disse: gli sparo «Era uno sfogo»

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Il 25 febbraio 2014 la polizia giudiziari­a gli aveva notificato il decreto di perquisizi­one, in ospedale. Antonino Cassisi, 57 anni, il chirurgo che ricostruis­ce i volti aveva sbottato: «Gli sparo con una 9 per 21». Immaginava che i guai arrivasser­o dalla guerra in corsia, all’allora Papa Giovanni, con il dottor Paolo Ammadeo, che era suo collega di reparto al Maxillo- facciale. Ora è a processo: falsi verbali operatori, favoritism­i, maltrattam­enti e minacce al collega, peculato sulle sue prestazion­i in regime di intra moenia allargata, le accuse. Ieri, il riferiment­o a quella frase è rispuntato all’udienza in cui sono stati sentiti i testimoni del pm Giancarlo Mancusi. Il luogotenen­te Emilio Giovannone, il maresciall­o capo Claudio Romano e il maresciall­o capo Fiorenzo Carbone, della Guardia di finanza. Cassisi, sciarpa blu su giacca blu, come la custodia degli occhiali, ha chiesto la parola. Dichiarazi­oni spontanee, le sue, difeso dall’avvocato Dario Romano dello studio Bongiorno. Nella sostanza ha confermato la frase. «Il mio è stato uno sfogo — ha detto al collegio presieduto da Giovanni Petillo —. Mi riferivo alla persona che ho pensato avesse fatto partire tutto. Mi è stato consegnato il decreto. Ho avuto un mancamento, poi ho chiesto: “Di che cosa si tratta?”. Mi è stato risposto: “Falso in atto pubblico”. Si immagini». Il 22 novembre si torna in aula.

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