L’ex ragioniera, danni al Comune Pignorati casa e un quinto del Tfr
Loredana Zenca, 60 anni, teme di perdere la casa in cui vive, ad Arcene, l’unico bene che le è rimasto. È un rischio reale per l’ex ragioniera del Comune di Stezzano che nel 2014 aveva patteggiato 2 anni e 4 mesi, per peculato. Soldi pubblici usati per acquistare gioielli e 180 mila euro spartiti con l’ex comandante della polizia locale Kenrich Kavanagh. La Corte dei conti ha convertito in pignoramento il sequestro dei suoi beni disposto nel febbraio 2014 dal tribunale di Bergamo. Questo nel contesto della sentenza con cui l’ha condannata a pagare al Comune 785.370 euro: 400.000 per i danni di immagine, anche se meno dei 731.671 chiesti dalla procura erariale; più 365.837 di danno patrimoniale (i soldi spesi), 14.535 di costi per le verifiche e 5.000 per il tempo sottratto al lavoro. È stata respinta la tesi difensiva (avvocato Giuseppe Saia) secondo la quale la somma è inferiore perché i gioielli sono stati confiscati quindi la Zenca non li possiede più, perché «non è possibile la ristorazione di un danno erariale in gioielli anziché in denaro». E sulla somma finita al capo dei vigili (che ha restituito parte dei soldi) serve verificare quanto sia tornato al Comune. Che aveva chiesto il risarcimento di 1.056.729 euro. Altre spese, altre faccende su cui è in corso un altro filone di indagine. La stessa Corte ha rimesso gli atti alla procura erariale per altre valutazioni. Il Comune ha 60 giorni dalla sentenza (20 già trascorsi) per chiedere che la casa della Zenca venga messa all’asta. Termini che vengono interrotti se lei presenterà, come è probabile, appello.