Bocia in silenzio Vuole scontare un Daspo più breve
Dopo la revoca della sorveglianza speciale l’obiettivo di Claudio Galimberti, il Bocia della Curva Nord, è una riduzione del Daspo che, sulla carta, dovrebbe durare fino a settembre 2020. Le ultime partite viste dal vivo risalgono al 2009.
Resta nelle Marche, il Bocia Claudio Galimberti ( foto), almeno per ora. Il leader della Curva Nord atalantina ha già deciso di rientrare a Bergamo, e lo farà a maggior ragione dopo la revoca della sorveglianza speciale da parte dei giudici del tribunale, trasmessa ai suoi avvocati Andrea Pezzotta ed Enrico Pelillo nella serata di mercoledì. Ma al momento è ancora a Marotta (Pesaro e Urbino), centro sulla costa marchigiana dove si era trasferito a fine giugno e dove ha lavorato per tutta l’estate «rigando dritto», come hanno anche riconosciuto i magistrati. «Tornerò a Bergamo, ma da uomo libero»: questo il messaggio che Galimberti aveva lasciato alla Curva su un foglio scritto a mano e poi pubblicato sui social. Ora non deve più rimanere a casa la sera dalle 22 alle 6, non ha più il divieto di partecipare a manifestazioni pubbliche. È un uomo libero, o quasi, perché in realtà deve ancora scontare un Daspo che durerà fino a settembre del 2020. Un ostacolo enorme tra lui e le partite dell’Atalanta, sicuramente insormontabile almeno per quest’annata magica ed europea della squadra nerazzurra. Un provvedimento che era scattato perché Galimberti si era permesso, a settembre 2015, di entrare nella zona dell’antistadio e portare una testa di porchetta (mangiata poco prima in compagnia), a un paio di poliziotti. Sconta una sua colpa, la questura non ha dubbi. Ma ora, soprattutto dopo la revoca della sorveglianza, tocca a lui dimostrare se quel «rigare dritto» riconosciuto anche dai giudici può portare a una riduzione del Daspo in tempi brevi. Questo il suo obiettivo. Le ultime partite ufficiali dell’Atalanta, viste dal vivo, risalgono al 2009. Lui, tramite i suoi avvocati, evita commenti.