Agricoltori in presidio «Il lavoro di qualità dà prodotti di qualità»
È stato un sabato mattina di protesta davanti alla Prefettura. La Fai Cisl, la categoria che rappresenta i lavoratori dell’agroalimentare e del settore ambientale, circa 200 mila in Lombardia, di cui 6 mila nella Bergamasca, ha organizzato un presidio con striscioni, bandiere e piccoli manifestanti in prima fila (foto). «Dopo questo presidio — annuncia il segretario regionale Fai Cisl Lombardia, Massimiliano Albanese — parte una campagna di raccolta firme, nelle aziende e poi con gazebo per le strade, che saranno portate al Ministero per il Lavoro e l’Agricoltura per recuperare alcuni diritti del settore agroalimentare e ambientale, un settore secondo noi dimenticato dalle ultime riforme, benché abbia sostenuto con le sue eccellenze il nostro Paese in questo periodo di crisi». Tra le richieste del sindacato, il riconoscimento al settore di «lavoro usurante», col diritto alla pensione a 61 anni anziché 67, e condizioni migliori di welfare, perché «i prodotti saranno di qualità se il lavoro è di qualità e i lavoratori sono trattati con dignità». Favorire i giovani e il ricambio generazionale. E, per il caporalato, «bene la repressione, ma bisogna pensare anche a prevenire il fenomeno». La mobilitazione di ieri era a livello nazionale, in ogni regione si è svolto un presidio simile nei capoluoghi. «In Lombardia è stata scelta Bergamo — precisa il segretario provinciale Gianluigi Bramaschi — perché vi si è appena svolto il G7 dell’agricoltura. Nel nostro territorio, sia il settore agricolo sia quello alimentare vanno bene, al momento sono stabili e non ci sono particolari criticità».