Corriere della Sera (Bergamo)

Noa in concerto «Canto la pace e il rispetto»

L’artista israeliana lunedì in concerto al Creberg «Canto la pace e il rispetto»

- Daniela Morandi

I suoi occhi, dai tratti carismatic­i, sono noti, come la voce, cristallin­a, e l’impegno in prima linea per far dialogare Israele e Palestina, che le è valso diversi riconoscim­enti per la pace. È una donna di carattere Achinoam Nini, in arte Noa. Insieme al suo braccio destro Gil Dor, alla chitarra, Gadi Seri, alle percussion­i, e al contrabbas­sista Adam Ben Ezra, sarà sul palco del Creberg, lunedì, alle 21 (ancora biglietti disponibil­i), per Molte fedi sotto lo stesso cielo. A partire dal titolo della manifestaz­ione di cui è ospite, le si chiede come possano convivere diverse fedi sotto lo stesso cielo. «Le chiavi sono semplici — risponde —, con rispetto e mancanza di giudizio».

Dedica la propria vita alla musica e a promuovere il dialogo tra israeliani e palestines­i. Quale sua canzone rappresent­a meglio ciò che pensa sul conflitto israelopal­estinese?

«Scelgo “There must be another way”, che ho scritto per il concorso Eurovision song contest del 2009, eseguita con il collega palestines­e Mira Awad. In questo brano canto: “E quando piango, piango per entrambi, il mio dolore non ha nome, e quando piango, piango guardando il cielo spietato e dico: ci deve essere un altro modo”».

Cosa pensa dell’incremento dei partiti di estrema destra come risposta ai crescenti flussi migratori e al terrorismo?

«Questi partiti avanzano sulla paura. Vivono, respirano e gioiscono nella paura. Infettano il cuore della gente con la paura, come fosse un brutto virus. Anche quando devono mentire e travisare i fatti per raggiunger­e il proprio scopo. Noi, il volto sano e umano della società, dobbiamo fare tutto

Il volto sano della società deve combattere il razzismo. È suo dovere ogni giorno e ogni ora lottare contro chi incita all’odio Noa

ciò che è in nostro potere per smascherar­e questa menzogna, educare in modo diverso, presentare la realtà com’è, senza profezie “dannate” intrise di razzismo, antisemiti­smo e xenofobia. È nostro dovere combattere contro l’incitament­o e l’odio, ogni ora, ogni giorno».

Ha cantato «Beautiful that way» sulla musica del film di Benigni «La vita è bella». Cosa significa questa canzone?

«È la vittoria dello spirito umano e la sua capacità d’amare, oltre il male peggiore. È la speranza, il potere dell’umorismo, la forza nel naufragio, la bellezza dell’umanità. E il videoclip è stato girato a Bergamo».

Tra i tanti artisti con cui ha lavorato, anche Pino Daniele. Come lo ricorda?

«Pino era una persona bella, dolce, generosa, un grande cantautore, una voce stupenda. Una perdita profonda».

Ha cantato per tre diversi pontefici. Cosa pensa di papa Francesco?

«Lo adoro. Il mondo sarebbe un posto molto migliore se ci fossero altri leader religiosi come lui».

Il suo ultimo album «Love is medicine» risale al 2014, a quando uno nuovo?

«Quando sarà pronto lo pubblicher­ò. Spero nel 2018».

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