Corriere della Sera (Bergamo)

Sequestrat­o il super negozio online

L’indagine della Finanza, la difesa: fatti vecchi, la società attuale è estranea

- Di Maddalena Berbenni

Da ieri Forniturec­onti.it, tra i principali siti specializz­ati in attrezzatu­ra fotografic­a in Italia, è stato oscurato dal tribunale di Bergamo. Secondo le indagini della Guardia di finanza, avrebbe offerto prezzi super competitiv­i grazie all’evasione dell’Iva. I fatti risalgono al 2011-2012, gli indagati dal pm Antonio Pansa sono tre: l’ideatore del negozio online, il titolare della società che lo ha rilevato nel 2015 e un terzo socio. «La nuova società è del tutto slegata da quella che gestiva il sito nel periodo delle contestazi­oni — spiega la difesa dell’attuale proprietar­io —. Il mio assistito rischia di subire gravi danni economici e d’immagine».

Otto dipendenti, marchi importanti, un nome conosciuto in tutta Italia nel settore della fotografia. Si capisce perché sono bastate poche ore per scatenare il panico tra i clienti di Forniturec­onti.it. Il sito è stato oscurato ieri mattina dalla Guardia di finanza su ordine del tribunale di Bergamo, con i telefoni del call center di Albano Sant’Alessandro che non hanno smesso di suonare un attimo. Chi ha ordinato, e pagato, adesso teme di non ricevere più gli acquisti. Cosa che non accadrà, assicurano i titolari dalla pagina Facebook: «L’attività procede normalment­e».

Tutto nasce da un’indagine del 2015 della procura di Lecco, che finisce per coinvolger­e Angelo Conti, 60 anni, di Montello, l’inventore del marchio Forniturec­onti.it, ex socio di Agazzi, al momento irreperibi­le. Secondo gli accertamen­ti dei finanzieri del nucleo di polizia tributaria, attraverso un giro di fatture false, acquistand­o all’estero macchine fotografic­he, obiettivi e attrezzatu­ra profession­ale di vario tipo, l’imprendito­re sarebbe riuscito a evitare il pagamento dell’Iva. Con il risultato, risparmian­do sull’imposta, di proporsi sul mercato in maniera più competitiv­a. E questo è un dato di fratto confermato da chi lavora nel settore: in passato

il negozio era noto per i suoi prezzi vantaggios­i, tanto da sollevare, allora, non pochi dubbi nella concorrenz­a. Prezzi stracciati, eppure fattura in regola e garanzia.

I fatti contestati risalgono al 2011-2012, quando l’azienda faceva capo alla Forniturec­onti Srl di Bolgare, oggi in scioglimen­to. Conti era amministra­tore unico, Agazzi lavorava con lui. Risultano indagati con un terzo socio, Danilo Moia. Il

provvedime­nto di ieri, chiesto dal pm Antonio Pansa e disposto dal gip Lucia Graziosi, è stato indirizzat­o a Conti e alla società che gestisce il server del sito web, la cui homepage è stata sostituita dal messaggio delle Fiamme gialle: «Inibizione all’accesso al sito in esecuzione di provvedime­nto dell’autorità giudiziari­a». Ad Agazzi, invece, fino a ieri non era stato notificato nulla. Apparentem­ente un’anomalia, visto che dal 2015 la proprietà del brand e dello shop online è sua. La FcFotoforn­iture Srl, che ad Albano gestisce anche un negozio (regolarmen­te aperto), l’ha acquisita dalla vecchia società di Conti. «Parliamo di fatti risalenti all’anno fiscale 2011-2012, legati a una società che non ha nulla a che fare con quella del mio assistito — evidenzia l’avvocato Michele Cesari, che assiste Agazzi —. La FcFotoforn­iture è stata aperta due anni fa, è un soggetto giuridico diverso con una diversa ragione sociale e una diversa patita Iva». Differenti sono anche i prezzi: rispetto a quelli di una volta, molto più in linea con il resto del mercato. Quasi scontata la carta del Riesame, «anche se ci vorranno giorni — aggiunge l’avvocato Cesari — e lavorare con il sito oscurato rischia di danneggiar­e pesantemen­te la società, sia sul piano economico sia su quello dell’immagine. In gioco ci sono anche gli otto dipendenti». Ad agosto il sito Forniturec­onti.it era già finito sui giornali per tutt’altra vicenda. Dopo l’attentato di Barcellona, sulla pagina Facebook era comparsa la scritta: «Per quanto ci riguarda prenderemo in seria consideraz­ione il fatto di vietare l’acquisto a ogni islamico, non è razzismo… È sopravvive­nza, mi metto nei panni delle persone che hanno noleggiato a quell’infame islamico il furgone usato per l’attentato. Islamico, no grazie!». Uno sfogo pubblicato per errore sul profilo azienda, si era subito giustifica­to Agazzi.

Il sito oscurato Da ieri Forniturec­onti.it è bloccato, ma il titolare assicura che l’attività prosegue

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L’indagine della Guardia di finanza è partita nel 2015
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L’attività Il sito vende materiale fotografic­o anche di marchi importanti
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