Vaccini, nel piano anche l’anti polmonite Da lunedì gratis per chi ha più di 65 anni
Partirà il 6 novembre la campagna nazionale per le vaccinazioni anti-influenzali. E fino al 13 gennaio anche a Bergamo, presso i medici di famiglia e ai Centri Vaccinali delle Asst di Bergamo, Treviglio e Seriate sarà disponibile lo specifico vaccino. In più, come novità di quest’anno, viene offerto gratuitamente il vaccino antipneumococco alle persone nate fino al 1952.
«Abbiamo introdotto questa vaccinazione per favorire un’ampia copertura nella popolazione — spiega il dottor Giancarlo Malchiodi, direttore dell’Unità operativa medicina preventiva nelle comunità dell’Ats —. Ricordo che lo pneumococco è causa di otiti, polmoniti, meningiti e setticemie. L’idea è di proseguire l’anno prossimo, con una seconda vaccinazione di richiamo». L’anti-influenzale sarà gratuita e somministrata dai medici di famiglia per chi ha 65 anni o più, ai bambini dai sei mesi in su e agli adulti inseriti nei programmi Adi e Adp, costretti a letto, disabili, affetti da patologie croniche e tutte le categorie previste dal sistema sanitario. La vaccinazione gratuita è anche per i bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale, donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, lungodegenti, medici e personale sanitario di assistenza personale e chi, per lavoro, viene a contatto con animali che potrebbero essere fonti di infezione da virus influenzali non umani, oltre a forze di polizia e vigili del fuoco.
«A volte la vaccinazione, in casi di età avanzata e malattie croniche, fa la differenza tra la vita e la morte — sottolinea Malchiodi — e, se non ci sono contro-indicazioni specifiche, il vaccino non ha rischi». Nonostante il calo degli ultimi anni, a Bergamo, tra le categorie a rischio, la copertura si assesta intorno al 60%, superiore sia alla media nazionale (50% circa) sia a quella lombarda. «Il nostro primo obiettivo — conclude il direttore generale Ats Bergamo, Mara Azzi — è aumentare il numero delle persone vaccinate, soprattutto nelle categorie più a rischio, come gli ultrasessantacinquenni e i malati cronici».