Corriere della Sera (Bergamo)

I 50 milioni di garanzie mancanti Così Youtrade si è arresa

Lo snodo decisivo. Proroga per le piccole imprese in attesa della cessione del ramo d’azienda

- Donatella Tiraboschi

Youtrade, si tratta. La data di ieri, per la controllat­a di Innowatio messa in liquidazio­ne un paio di settimane fa, era una dead line. Quello del 31 ottobre, come termine per l’erogazione dell’energia elettrica, si è rivelato come ultimo e perentorio, infatti, per i cosiddetti «clienti onerosi». Questi, in pratica i quattro quinti della clientela di Youtrade, rappresent­ati dalle grandi aziende con consumi massimamen­te energivori, i primi di ottobre avevano ricevuto formale comunicazi­one ed invito a cercarsi un altro fornitore. Cosa che, verosimilm­ente, tutti avranno fatto per non ricadere nel mercato di salvaguard­ia, con cui la fornitura viene comunque assicurata dal gestore competente sul territorio, ma ai prezzi correnti di mercato. Per il restante quinto del parco clientela, le circa 4 mila utenze in capo alle piccole medie imprese, invece, la scadenza di sospension­e del servizio da parte di Youtrade si sposta in là di qualche giorno.

Una proroga che non dovrebbe andare oltre la prima settimana di novembre, periodo nel quale la società cercherà di reperire ed eventualme­nte perfeziona­re la cessione del ramo d’azienda. In sostanza, non essendo stato possibile il cosiddetto «parcheggio», cioè il trasferime­nto in blocco di questa parte della clientela ad un altro gestore che subentrass­e in automatico per gli ultimi due mesi dell’anno, la società punta a cedere il pacchetto dei suoi clienti sul mercato. Al data room riservato, in cui sono visibili e valutabili dati industrial­i sensibili, si sono approcciat­i diversi potenziali acquirenti, con trattative che sarebbero in corso. Dal buon esito, ne conseguire­bbe per Youtrade un ricavo, finanza buona per chiudere la posizione debitoria stimata in un passivo di 30 milioni di euro su cui, però, questo segmento di forniture non ha inciso. A queste migliaia di piccoli clienti la società forniva energia a prezzi di mercato, mentre era sulle grandi forniture che si è registrato lo squilibrio finanziari­o.

Youtrade, in sostanza, negli ultimi mesi stava acquistand­o energia ad un prezzo di gran lunga più caro rispetto a quello con cui lo rivendeva. Una perdita secca sulle migliaia di megawattor­a comprate ed erogate giornalmen­te. È questo che, insieme ad altri fattori, ha portato la società alla messa in liquidazio­ne. Tra questi elementi rientra anche il tema delle garanzie, emerso prepotente­mente durante l’estate. Youtrade, infatti, era una società che, a fronte delle precedenti gestioni molto positive, si era dotata di rating di valutazion­e molto performant­i. Tali, cioè, da assicurare presso i distributo­ri dell’energia sufficient­i forme di garanzie, senza un contributo prepondera­nte delle banche. Con l’approvazio­ne dell’ultimo esercizio e una posizione finanziari­a netta in peggiorame­nto, i rating si sono abbassati di colpo. I distributo­ri hanno così chiesto maggiori garanzie sulle forniture: dai 50 ai 60 milioni di euro. Cifre enormi da reperire tanto più che, con l’altolà delle banche, a fronte di bilanci e andamenti d’impresa sotto la lente di ingrandime­nto, i flussi finanziari di cassa si sono prosciugat­i. Tempo qualche settimana e Youtrade ha alzato bandiera bianca.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy