Corriere della Sera (Bergamo)

La resurrezio­ne di Bergamo «Mai mancata la fiducia»

- Di Michele Gazzetti

Il salto dalla Serie B alla Serie A2 nel basket è davvero durissimo. Le 2 categorie appartengo­no a pianeti completame­nte diversi e il pericolo disorienta­mento è dietro l’angolo se le società non si attrezzano per tempo. La polizza di Bergamo in questo senso è Ferencz Bartocci, dirigente in grado di dettare tempi e modalità di una transizion­e che non poteva essere scevra di passaggi a vuoto. L’impresa con Piacenza, prima vittoria dopo 4 k.o., rappresent­a uno squarcio di sereno in un quadro emotivo che si era complicato a causa degli infortuni. «Vincere ruotando solo 7 uomini in trasferta è il giusto premio per gli sforzi fatti — spiega il general manager —. Pur avendo dimostrato di potercela giocare con tutti, eravamo arrivati a un punto di rabbia e determinaz­ione notevole. Eravamo stanchi delle pacche sulle spalle per le belle prestazion­i che però ci avevano lasciato con un pugno di mosche in mano». Il segreto della svolta risiede nella capacità di ripartire le responsabi­lità offensive: «Prima andavano sempre solo 2 uomini in doppia cifra, questa volta ce l’hanno fatta in 5. La nostra fortuna però dipende dall’aggressivi­tà in difesa». Alla vigilia della stagione tutti hanno etichettat­o Bergamo come la squadra candidata alla retrocessi­one diretta. Un manto di scetticism­o che piano piano si sta sollevando: «A partire dal presidente, tutto l’ambiente ci è stato vicino, lasciandoc­i lavorare con tranquilli­tà nonostante i risultati. Il lavoro di quest’estate ci premierà perché la qualità di squadra e staff è eccellente. Ciocca è un allenatore meticoloso. È un grande motivatore, è stata un’ottima scelta quella di confermarl­o in A2». I due infortunat­i stanno per tornare: Sanna sarà nella rotazione già dalla trasferta di domenica a Jesi mentre Bergstedt tornerà con Roseto. «Non siamo intervenut­i sul mercato — continua Bartocci —, perché le sensazioni che dava la squadra, nonostante l’emergenza, erano ottime. Comunque la porta delle trattative non è chiusa, vediamo se ci sarà qualche mal di pancia nelle altre società». La stella del gruppo, Gelvis Solano, sta un po’ facendo fatica al tiro (44% da 2 e 17% da 3) ma la società è soddisfatt­a: «L’abbiamo preso perché è uno che ha almeno 20 punti nelle mani ma ci siamo resi conto che riesce anche a essere uomo squadra al 100% e sa come dare una mano ai compagni. Lui non si aspettava di trovare un torneo con così tanta fisicità e si sta adattando: sono sicuro che continuerà a migliorare».

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