Pareggio beffa ma all’obiettivo manca un punto
Europa League, alla qualificazione ai sedicesimi manca solo l’ufficialità E in campionato la Spal è abbordabile. L’incognita del recupero fisico
Keep calm and carry on. Rispolverare la frase slogan del governo britannico nel 1939, per esortare la cittadinanza a rimanere calma e andare avanti di fronte al rischio invasione nazista, calza quasi a pennello in vista del prossimo incontro di Europa League dell’Atalanta in programma in Inghilterra a Liverpool con l’Everton il 23 novembre. Un invito, tradotto in chiave bergamasca, al popolo atalantino rimasto scottato e deluso dal pareggio a Cipro dei nerazzurri, maturato a tempo scaduto contro l’Apollon. Certo, brucia farsi riprendere così, ma è necessario considerare che le probabilità che l’Atalanta esca dall’Europa League sono le stesse che i nerazzurri vincano lo scudetto. Insomma, difficile.
Manca un punto da ottenere in terra d’Albione con l’Everton, contro una formazione che in origine doveva ammazzare il girone e che invece ora si ritrova tristemente all’ultimo posto in coppa e in zona retrocessione in Premier League. Oppure il pass potrebbe arrivare pareggiando a inizio dicembre a Reggio Emilia con il Lione. Un’attesa che potrebbe anche non essere necessaria nel caso l’Apollon (sul quale l’Atalanta è in vantaggio negli scontri diretti e quindi davanti in classifica se terminasse a pari punti) non riuscisse a vincere le due sfide che gli rimangono contro Everton e Lione.
Di più: i nerazzurri, oltre a essere in testa nel gruppo E, sono nei top team per quanto riguarda le prestazioni. Un +5 nella differenza reti. Meglio, solo la Lazio (+6), unica sempre vincente, Zenit e Real Sociedad. Con tre gol subiti in tre partite, la retroguardia bergamasca è battuta solo da Salisburgo e Copenaghen (1), Stella Rossa, Ludogorets e Sheriff (2). Se poi rapportiamo i dati alle previsioni catastrofiche maturate dopo il sorteggio, il quadro è completo. Anzi, meglio rapportarli con le recentissime stagioni dei bergamaschi quando il sogno non era quello di acchiappare i sedicesimi di Europa League, ma il sedicesimo posto in Serie A per salvarsi in sicurezza. Insomma, i tifosi nerazzurri si sono fatti la bocca buona e forse questo cambio di prospettiva è la vera rivoluzione compiuta a Bergamo da Gasperini.
Certo, qualcosa da sistemare c’è, anche se più che il lavoro e la concentrazione servirebbe tempo. Che i nerazzurri non hanno, visto che domani è già tempo di campionato. Infatti la sensazione è che la
Forma Gomez migliora, ma verrà valutato solo prima della gara. Per Ilicic probabile riposo
squadra di Gasperini sia in riserva e che il doppio impegno — nazionale e continentale — cominci a pesare. Ilicic è uscito dal match di Cipro perché stremato. Idem Petagna al termine della gara. E un’Atalanta che rimane per oltre venti minuti rinchiusa nella propria metà campo, incapace di reagire, era da mesi che non si vedeva. Per di più contro l’Apollon, non il Real Madrid. Una squadra che ha fatto la partita che doveva fare e che per certi versi ha ricordato l’Atalanta. Quella vera, iperaggressiva che non ti lascia ossigeno. Lo stesso ossigeno che può dare in campionato una vittoria domani contro la Spal degli ex Grassi, Paloschi e Borriello.