Centrodestra Caccia al nome sul dopo-Gori
«Il sindaco tradisce Bergamo», è scontro
Giorgio Gori è a Cremona, una delle prime tappe della campagna elettorale. Nelle stesse ore, a Bergamo, il centrodestra si mette in moto per un tour molto più lungo, destinazione 2019, ma tutto cittadino. «Gori tradisce Bergamo» è lo slogan dei grandi manifesti pre-elettorali che nelle prossime settimane tappezzeranno i quartieri della città. Seguiranno gazebo e questionari, tutta l’attrezzatura necessaria in avvicinamento al triplo appuntamento con le urne: politiche, regionali e, tra quasi due anni, amministrative. «La città resta la mia priorità — replica il sindaco —. Ora un’occasione da cogliere tutti insieme: portare Bergamo alla guida della Lombardia». Ma il centrodestra ne approfitta e pensa già al 2019: «Dopo le regionali e le politiche saremo pronti con il nome del nostro candidato sindaco. E non è detto che passeremo dalle primarie».
Giorgio Gori è a Cremona, una delle prime tappe della campagna elettorale verso le elezioni regionali di marzo. Nelle stesse ore, a Bergamo, il centrodestra si mette in moto per un tour molto più lungo, destinazione 2019, ma tutto cittadino. «Gori tradisce Bergamo» è lo slogan dei grandi manifesti pre-elettorali che nelle prossime settimane tappezzeranno i quartieri della città. Seguiranno gazebo, questionari, tutta l’attrezzatura necessaria in avvicinamento al triplo appuntamento con le urne: politiche, regionali e, tra quasi due anni, amministrative. Il centrosinistra, da parte sua, ha il doppio compito di remare nella direzione del proprio candidato a Palazzo Lombardia e contemporaneamente difendere l’operato di questi anni, garantendo alla città che l’amministrazione nei prossimi due anni continuerà a lavorare agli stessi ritmi. Un lavoro complicato, come previsto fin da quando si sono sentite le prime voci sulla candidatura di Gori in Regione.
Gori ha tradito Bergamo: tutti i cittadini devono saperlo. La città verrà tappezzata con maxi manifesti e, il 18 novembre, faremo una super gazebata in tutti i quartieri Centrodestra
Il messaggio
I manifesti del centrodestra verranno appesi in città da lunedì. Cento poster verticali alti due metri da mettere in quasi tutte le vie della città e dieci maxi manifesti, sei metri per tre, in tutte le strade di accesso alla città. «La città due anni senza sindaco — diranno i manifesti, senza foto, ma soltanto con le scritte e i simboli dei gruppi di centrodestra —. Ora cambiamo!». Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Lista Tentorio sono anche pronti a distribuire diecimila volantini. «Tutti i cittadini devono sapere che resteranno per due anni senza sindaco», dice Stefano Benigni, Forza Italia. I manifesti rimarranno appesi per un mese: una campagna affissioni che costa al centrodestra circa 2 mila euro. «Soldi — spiega Alberto Ribolla, Lega — che noi consiglieri mettiamo di tasca nostra». Sabato 18 novembre, quando Gori lancerà ufficialmente la sua campagna a Milano, il centrodestra inizierà una «super gazebata» di due giorni, con più di 20 postazioni in tutta la città, da via XX Settembre (dove ci saranno cinque banchetti) ai quartieri. In questi due giorni, il centrodestra proverà a distribuire tra i cittadini 5 mila questionari. «Ci serviranno — dice Ribolla — per capire quali sono le richieste dei quartieri. Istanze che implementeranno il programma elettorale della nostra coalizione. Siamo pronti a riprenderci la città».
Il centrodestra accusa poi la giunta di immobilismo, da quando Gori ha iniziato la campagna elettorale. E la conseguenza, secondo il centrodestra, è un Consiglio comunale che si riunisce poco. «Da luglio a oggi — dicono i consiglieri — ci sono state solo tre sedute». Il calendario dello stesso periodo dell’anno scorso restituisce un quadro più movimentato, con almeno il doppio delle sedute rispetto alle stesse settimane del 2017.
«Io ci sono»
«La città resta la mia priorità — replica il sindaco —. Ora un’occasione da cogliere tutti insieme: portare Bergamo alla guida della Lombardia». Lo staff di Gori ci tiene poi a ricordare che, da agosto a ottobre,
Lo sfidante L’opposizione cerca un nome anche fuori dai partiti. E le primarie non sono una certezza
sono state approvate 116 delibere e la giunta si è riunita 11 volte, in media una seduta a settimana. Nello stesso periodo, Gori ha partecipato a 65 eventi pubblici a Bergamo, tra convegni e conferenze stampa, tre Consigli comunali e due provinciali. I prossimi appuntamenti in aula a Palazzo Frizzoni saranno il 13 e il 27 novembre. Sempre lo staff del sindaco vuole sottolineare che tra le delibere firmate, ce ne sono alcune di peso, come quelle su Sant’Agata, sull’ex gasometro e sul bando periferie. All’orizzonte c’è l’accordo di programma sull’ex Ote, con
il nuovo palazzetto dello sport, e il bilancio che il Comune punta ad approvare entro la fine del 2017.
La campagna del centrodestra suscita la reazione del centrosinistra. «Siamo convinti che Gori avrebbe tradito i cittadini
I numeri Lo staff di Gori: in tre mesi il sindaco, in città, presente a 65 eventi, 116 le delibere fatte
se non avesse dato seguito al suo programma elettorale — scrivono Massimiliano Serra (Pd), Robi Amaddeo (Lista Gori) e Federica Bruni (Patto Civico) che poi attaccano l’ex sindaco —. Gori è riuscito in tre anni a fare cinque volte le opere che Tentorio ha fatto in cinque anni. Il vero traditore è quello che oggi tuona la necessità di Gori di rimanere a Bergamo, lui che era revisore e sindaco di oltre 30 società mentre sedeva a Palazzo Frizzoni e lasciava che i problemi della città rimanessero inaffrontati». Il centrosinistra dice poi che «con Gori in campagna elettorale, parlare di “vuoto” è offensivo nei confronti di assessori che hanno dimostrato di saper avviare e chiudere progetti importanti per la città. La forza della candidatura di Gori — dice ancora il centrosinistra — è la capacità di valorizzare anche le singole realtà locali. Portare il “modello Bergamo” in Lombardia, potrebbe essere un’ottima opportunità per tutta la regione».
Per il centrodestra, la candidatura di Gori mostrerà l’inconsistenza della giunta. «Per tre anni — dice Andrea Tremaglia, Fratelli d’Italia — ha fatto tutto il sindaco: cosa faranno adesso senza di lui?». Per Danilo Minuti, Lista Tentorio, «la partecipazione era uno dei cavalli di battaglia dell’amministrazione, invece non c’è coinvolgimento dei cittadini». E il centrodestra pensa già al 2019: «Dopo le Regionali e le Politiche — dice Benigni — saremo pronti con il nome del nostro candidato sindaco. E non è detto che passeremo dalle primarie». Il centrodestra spiega di avere in mente qualche nome «della società civile». In quel caso le primarie potranno essere superflue. «Se invece il nome uscirà dalla politica — dice Minuti — allora sarebbe bello fare le primarie, servirebbero anche per legittimare quel nome».