Corriere della Sera (Bergamo)

Meningite, muore a 6 anni Scatta la profilassi a Selvino

Di Rozzano, era in valle con la nonna. Antibiotic­i a 25 persone

- Di Donatella Tiraboschi

La febbre, le macchie rosse, la perdita di conoscenza, la corsa in elicottero. A sei anni è morta per meningite. Mamma, papà, e sorellina erano tornati a casa, a Rozzano. Lei era rimasta con la nonna a Selvino, dove è scattata la profilassi per 25 persone.

La febbre altissima, le macchie rosse che si propagano inarrestab­ili, la perdita di conoscenza. La nonna accanto a lei che si dispera, i soccorsi che fanno l’impossibil­e per salvarla. Tutto così veloce, tutto così ineluttabi­le. La meningite, la parola dietro cui si nascondono le paure più grandi di qualunque genitore, si è portata via la piccola G.S. in pochissime ore. Come pochissimi erano i suoi anni. Solo sei, trascorsi in un mondo di affetti semplici, famigliari — mamma, papà e una sorellina di dieci anni — e scolastici, una prima elementare appena cominciata, che la malattia ha distrutto in un solo pomeriggio.

Sono da poco passate le 15 di giovedì quando scattano i soccorsi. La chiamata all’Areu arriva da Selvino, un paese che ieri si è svegliato sotto choc per la notizia, dopo un pomeriggio in cui le sirene delle ambulanze e il ronzio dell’elisoccors­o avevano attraversa­to l’aria, allertando tutti. Ad attivarli è un conoscente della famiglia, di Rozzano. Come tanti milanesi, hanno scelto l’altopiano per le loro vacanze estive, ma ogni ponte, ogni festività

è buona per tornare a godersi la casa tra le montagne. Così è stato anche per i Santi, un soggiorno che, favorito anche dalle belle giornate e dalle iniziative in paese proprio dedicate ai più piccoli, si è prolungato di qualche giorno.

I genitori e la sorellina ritornano in città nella serata del 1° novembre, mentre la piccola resta a Selvino con la nonna che, con una telefonata, avvisa il papà nel primo pomeriggio dell’altro ieri: la bambina non sta affatto bene.

Pochi minuti e i soccorsi sono sul posto — ambulanza e automedica — ma il personale sanitario, tra cui quattro medici, si rende conto di una situazione gravissima. Il peggiorame­nto delle condizioni è costante e repentino, di minuto in minuto, con un’aggressivi­tà che non lascia scampo. Quando arriva l’elisoccors­o, la vita della bambina è appesa ad un filo. Viene intubata e mentre l’elicottero si alza in volo verso l’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, anche ai soccorrito­ri non resta che la preghiera. Parole sommesse per sostenere la speranza che la bambina possa farcela. Ma le sue condizioni sono davvero molto gravi. Sopraggiun­ge un arresto cardiaco e i tentativi di rianimazio­ne sono inutili: il male è più forte. La piccola muore poco dopo, alle 20.27 in ospedale, per meningite fulminante. Sospetta sepsi meningococ­cica.

Che tipo di meningite, da quale ceppo, sarà il riscontro diagnostic­o a rivelarlo, ma intanto è scattata la profilassi, cioè la copertura antibiotic­a preventiva. L’Ats di Bergamo ha sottoposto al trattament­o 25 persone tra familiari della bambina, gli operatori, sanitari e non, che l’hanno soccorsa e assistita, verificand­o anche i luoghi che potrebbe aver frequentat­o sull’altopiano.

Stesso trattament­o anche per una trentina, tra insegnanti ed allievi, nella scuola di Rozzano e per una ventina di bambini, compagni del corso di ginnastica. Il sollievo viene dalla chimica batteriolo­gica: il meningococ­co non sopravvive nell’ambiente. L’assessore al welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, rimarcando l’importanza del vaccino, assicura: «Non esiste un’emergenza invasiva da meningococ­co».

Gli accertamen­ti La piccola uccisa da una sospetta sepsi da meningococ­co: da stabilire il ceppo

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In elicottero La bimba è stata portata in ospedale con l’elisoccors­o

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