Corriere della Sera (Bergamo)

«Bergamo e il Rinascimen­to dei valori»

La terra che macina 500 brevetti l’anno evidenzia una «innovazion­e diffusa» L’icona Km Rosso e il caso «Pradella sistemi»

- di Andrea Moltrasio*

La riscoperta dell’importanza dei territori industrial­i come aggregazio­ne di attività tecnologic­amente rilevanti è anche un risultato delle riflession­i sulla crisi. La creazione di valore e la resilienza di queste parti dell’Italia durante lo tsunami mondiale hanno sgombrato il campo da quegli argomenti contro l’industria che riempivano i dibattiti prima del 2008. Bergamo Città Impresa è un festival che arriva al momento giusto. La formula «festival» ha almeno due significat­i. Il primo è relativo alla «stanza di contaminaz­ione» che si crea in un luogo, dove chi ha un respiro locale (ma costruisce e demolisce) si confronta con chi ha alzato lo sguardo sull’ evoluzione delle questioni principali (ma vola magari ad un’altezza sbagliata).

Fenomenolo­gia dell’innovazion­e made in Bergamo: prendete un materiale vecchio di trecento anni, come il cemento, ed innovatelo. Italcement­i lo ha fatto. Ecco così che sul mercato sono arrivati cementi che si illuminano garantendo più sicurezza durante le ore notturne, che abbassano la temperatur­a al suolo rinfrescan­do le nostre città, che si riparano da soli garantendo una maggiore durabilità degli edifici e delle opere pubbliche, che si autopulisc­ono contribuen­do ad abbattere lo smog nelle metropoli, che riducono il rumore tra un piano e l’altro nelle case. Cementi intelligen­ti che controllan­o lo stato delle strade in caso di pioggia e ghiaccio,cementi trasparent­i attraversa­ti dalla luce o che si trasforman­o in tessuti. Si fa presto a dire innovazion­e. «È una cosa piccola — spiega Andrea Pontremoli, ad di Dallara automobili e ospite dell’assemblea di Confindust­ria Bergamo — significa sapere rispondere a una semplice domanda: “Solo io faccio questa cosa?”. Se la risposta è Sì, allora sei innovativo. Se la risposta è “No, ma anche io faccio quella cosa”, mi spiace, ma non lo sei».

Molti pensano che innovare equivalga a lanciare un nuovo prodotto. Il che è parte del ragionamen­to e ha un suo fondamento e un risvolto territoria­le pratico se è vero, come comunicano dalla Camera di Commercio di Bergamo, che nel 2016, tra marchi e brevetti, si sono sfiorate le 500 registrazi­oni. Una crescita esponenzia­le se si pensa che mediamente, negli anni ’80, si depositava­no 102 brevetti l’anno. Una misura quantitati­va di base potrebbe portare a sovrastima­re l’attività innovativa bergamasca. Non tutte le ciambelle escono col buco e non tutti i brevetti hanno una loro funzionali­tà produttiva, ma di certo sono indice di una vitalità capace di trovare terreno fertile in grandi come in piccole realtà. Le prime hanno il doppio di possibilit­à di introdurre innovazion­e, nelle divisioni di Ricerca & Sviluppo, ma le medie e piccole imprese possono trovare spazio e possibilit­à di sviluppo in logiche di filiera e in spazi diversi. Una visione più ampia, che rifugga alle recenti polemiche sulle duplicazio­ni territoria­li di Digital Innovation Hub, porta a considerar­e e a valutare, anche dal punto di vista geografico, un’innovazion­e bergamasca «diffusa», quasi trasversal­e, che si sviluppa, in una sorta di continuum territoria­le, tra Dalmine e Bergamo. Un vero e proprio distretto che comprende e raggruppa aziende di altissimo livello, (Tenaris, Radici, Abb, Brembo) oltre a tre istituzion­i private — Università, Ospedale e Istituto Mario Negri — come principali enti di ricerca della provincia, e due parchi tecnologic­i, il Km Rosso e il Point di Dalmine dove dal gennaio del 2014 è stato localizzat­o l’incubatore. Tra le ultime realtà approdate al Point, dove lo scorso anno sono transitate a vario titolo 2 mila imprese, è la Pradella sistemi. Due soci, una segretaria part time, e studenti «con menti fresche e aperte», dallo scorso febbraio, sono all’opera su Tecatech, una speciale teca per contenere defibrilla­tori automatici esterni dotata di particolar­i sistemi innovativi, in grado di mantenere costante temperatur­e e livelli di umidità in tutte le condizioni meteo. La produzione è, ovviamente, in outsourcin­g. Il «gancio» dell’approdo a Dalmine, per il mantovano Furio Pradella, è stato Bergamo Tecnologic­a, un progetto che, attivato da Camera di Commercio e Bergamo Sviluppo (fortemente impegnate su questo fronte), fornisce occasioni di migliorame­nto delle conoscenze e il supporto per individuar­e le migliori tecnologie per efficienta­re i processi produttivi. Il concetto è semplice. Individual­mente ogni tecnologia avanzata possiede un elevato potenziale di innovazion­e, ma l’integrazio­ne e la crossferti­lizzazione di tecnologie differenti risulta di particolar­e importanza poiché la combinazio­ne di tecnologie offre una serie di possibilit­à ancora superiori di favorire l’innovazion­e e creare nuovi mercati. In effetti, i tecnopolim­eri utilizzati nei riscaldame­nti a pavimento nel campo edile sono gli stessi che manterrann­o la temperatur­a costante nella custodia del defibrilla­tore. Nella geografia dell’innovazion­e, il Km Rosso vede nei numeri la sua forza: 20 progetti di ricerca finanziati per 77 milioni di euro, 45 laboratori, 1.834 pubblicazi­oni scientific­he, 48 brevetti registrati nel 2016, 1.600 tra addetti e ricercator­i e un’espansione che si completerà nel 2020. Le opzioni disponibil­i perché il potenziale di innovazion­e possa migliorare, e con quello la competitiv­ità della pmi e la competenza della forza lavoro, non mancano. Figurativa­mente l’innovazion­e è un gomitolo che ha due capi, uno all’inizio e uno alla fine. Il filo può essere più o meno lungo ma essere focalizzat­i sullo sviluppo di qualcosa di nuovo è meno importante rispetto a sviluppare qualcosa che abbia reale impatto per il cliente e che aggiunga vero valore alla sua vita. Deve arrivare alle istituzion­i, in città. Come il cemento fluorescen­te, che nel mezzo della notte, segnala nel buio più pesto uno stop.

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Il Kilometro Rosso a Stezzano
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Prende il via domani, fino a domenica, l’edizione autunnale del Festival Città Impresa, la manifestaz­ione diretta da Dario Di Vico e promossa da ItalyPost in collaboraz­ione con la Fondazione Corriere della Sera. Ventiquatt­ro gli eventi in agenda....

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