«Default» Foppolo e Valleve E ad Aviatico il commissario
Le carte della Corte dei Conti che fanno tremare Foppolo e Valleve: bocciate le misure anti dissesto
Venticinque ottobre, sezione di controllo per la Lombardia della Corte dei Conti. Gli otto magistrati contabili presieduti dal giudice Simonetta Rosa sono chiamati ad esaminare le situazioni fotocopia di Foppolo e Valleve.
C’è da capire se le amministrazioni guidate da Giuseppe Berera e Santo Cattaneo si siano munite degli anticorpi adatti a rimettere in piedi le loro finanze malate. La diagnosi, in entrambi i casi, è impietosa con una bacchettata in più per Foppolo, il cui comportamento nel corso della procedura viene valutato «scarsamente collaborativo» («non pienamente collaborativo» per Valleve). «L’amministrazione comunale — scrive la Corte su Foppolo — non ha provveduto nel termine perentorio previsto (...) alla comunicazione dell’adozione delle misure richieste». Solo ricevuto il deferimento per la seduta del 25 ottobre, ha inviato «una breve nota — osservano i giudici — nella quale viene dato conto dell’adozione di misure che appaiono del tutto insufficienti a superare l’accertata situazione
di grave squilibrio economicofinanziario». Deriva in gran parte dai 5,2 milioni di euro di crediti rimasti appesi alla Brembo Super Ski (Bss) fallita. Una «situazione di profonda criticità» nota all’ente ben prima del crac da 30 milioni, viene rimarcato. Eppure, «nulla è stato fatto» per tentare di recuperare le risorse infilate nella società. Solo all’ultimo il Comune ha previsto un Fondo crediti di dubbia esigibilità (Fcde) da 2.658.208 euro: 1.104.899 euro dal piano alienazioni (baite e box); 1.078.309 euro da una convenzione urbanistica del 2014 e 200 mila euro dall’affitto delle seggiovie per l’inverno. Alla Sezione, però, il Fondo appare «assolutamente insoddisfacente». Per esempio, rispetto alle alienazioni, «non è stato fornito alcun elemento a supporto della concreta realizzabilità delle stesse nel corso del breve lasso di tempo rimanente (31 dicembre 2017), tenuto conto delle note difficoltà che ancora incontra il mercato immobiliare». Lo stesso vale per Valleve con un’esposizione di oltre un milione rispetto alla Bss e un Fcde da 881.833 euro composto in gran parte dalla vendita delle baite comunali. Il bando è stato pubblicato l’altro ieri: 15 edifici dal valore tra i 9 mila e i 92 mila euro per un totale di 812 mila euro da incassare entro fine anno (le offerte entro il 13 dicembre).
Per la Corte, infine, non si può escludere «la presenza di ulteriori fonti di rischio». Da qui la decisione di disporre che la gestione degli enti sia mantenuta «entro i limiti della gestione provvisoria» e l’ordine ai Comuni di trasmettere entro il 15 gennaio 2018 «una dettaglia relazione che, alla luce delle osservazioni sopra formulate, dia conto dell’attuazione delle misure correttive previste». I curatori della Bss dovranno invece trasmettere la loro relazione e una stima dell’attivo in modo da valutare le possibilità che i Comuni hanno di incassare i loro crediti: praticamente zero. Il documento è stato inviato anche a Procura, Provincia e Prefettura. Quest’ultima, in caso di esito negativo, procederà alla
Il giudizio della Corte dei Conti non ci stupisce, ma il dissesto è ancora lontano. Formuleremo il nostro piano Stefano Zonca avvocato L’ultimatum Se entro il 15 gennaio i bilanci non saranno sistemati, interverrà la Prefettura
nomina di un commissario che deliberi lo stato di dissesto e sciolga i Consigli comunali. Un’eventualità che secondo il legale dei due Comuni, l’avvocato Stefano Zonca (R&P Legal), è ancora lontana: «Non ci ha stupito l’ordinanza della Corte dei Conti. Per il 15 gennaio dobbiamo formulare queste proposte di attuazione, dopo di che c’è una procedura con diversi gradi».