Percassi: stadio da 35 milioni
«Un sogno costoso». Parcheggio da 290 stalli sotto la curva sud, il Comune: tariffe agevolate
«Il nuovo stadio di Bergamo avrà una capienza di 24 mila persone e costerà 35 milioni di euro. Finalmente l’Atalanta ha una casa propria. È un sogno, anche se caro». Antonio e Luca Percassi (nella foto) hanno presentato in Comune il progetto di restyling dell’impianto che impatterà anche sul quartiere: spariranno i parcheggi in superficie che verranno spostati in un parking sotterraneo, fuori dalla curva sud. I lavori si concluderanno nel 2020 e si svolgeranno solo in estate.
«Finalmente abbiamo una casa nostra. Il modello è quello del Borussia Dortmund, vogliamo avere una curva come quella dei tedeschi e che sia a ridosso del campo». Antonio Percassi punta, ancora una volta, sul dodicesimo uomo, anche per la ristrutturazione dello stadio di Bergamo, l’Atleti Azzurri che fu in attesa del nuovo nome («l’intitolazione cambierà, ma non abbiamo ancora deciso. Abbiamo molte idee al riguardo», le parole del patron dell’Atalanta). E lo fa ricordando il «muro giallo» posizionato nella Sudtribune del Westfalenstadion, uno dei settori più caldi d’Europa, che riesce a incutere terrore (sportivo) a chiunque. E non solo, visto che un mese fa l’attaccante del Lipsia Timo Werner non venne convocato per la sfida con la squadra di Aubemayang a causa dei problemi alle orecchie provocati, in un match precedente, dal frastuono proveniente da quella curva.
«Il 2017 è un anno storico — continua Percassi —: abbiamo conseguito il miglior risultato in campionato, il ritorno in Europa e l’acquisizione dello stadio». E per rimetterlo a nuovo l’Atalanta, tra soldi suoi, prestiti, sponsor e credito sportivo (con il quale è previsto un incontro a Roma martedì a mezzogiorno) dovrà sborsare, acquisizione compresa, 35 milioni di euro: «È un sogno anche se è costato molto. Speriamo che il sindaco Gori ci faccia degli sconti». La casa riammodernata dei nerazzurri avrà una capienza di 24 mila posti e le due curve potranno contenere ognuna 8 mila persone. Al piano terra verranno ricavati esercizi commerciali e l’impianto potrà ospitare altri eventi, come concerti. «Ma lì giocherà solo l’Atalanta e nessun altro. E vorrei portare anche la Primavera così i ragazzi si abituano», spiega Percassi. «Si tratta di un passo epocale — continua il figlio Luca, a.d. della società —. È un impianto semplice, ma eccellente, e pensato per i tifosi: se lo meritano. Senza dimenticare che questo investimento si aggiunge a quelli già in atto al centro sportivo di Zingonia».
«Pensato ai tifosi». Già, perché da ogni parte delle tribune e delle curve la visibilità sarà ottima. Lo assicura l’architetto Mauro Piantelli dello studio De8, incaricato di disegnare il progetto: «Il see value, che cal-
cola la visibilità, è oltre i 12 cm, un livello più che ottimale». «L’edificio è del 1928. A quell’epoca, nel giro di 20 anni tutti i capoluoghi costruirono degli stadi con un’unica cosa in comune: essere semiperiferici — continua l’architetto —. Ora tutti si trovano in centro. Per il recupero, come accaduto per il primo intervento (quello alla tribuna, ndr), crediamo che mantenere la qualità originale della struttura sia un valore aggiunto».
L’impianto ricorderà quello di Reggio Emilia, uno dei pochi in Italia di proprietà e dove l’Atalanta disputa le gare europee, sia per la pianta rettangolare che per un’altra caratteristica, l’area del prefiltraggio, che sarà installata sulle rampe d’accesso. Avrà in comune molto poco con il Friuli di Udine, il secondo di proprietà in Italia (il terzo è lo Stadium della Juve). Almeno per quanto riguarda la costruzione: nessun cantiere in corso mentre le partite sono in svolgimento. «Il restyling si effettuerà in tre step, uno per anno. Cominceremo in estate con il rifacimento della Nord. Poi toccherà alla Sud e quindi alla Giulio Cesare. Contiamo di concludere nel 2020. I lavori inizieranno al termine del campionato e finiranno prima dell’inizio di quello successivo: se sarà necessario il cantiere rimarrà aperto h24».