Scippo con calci in volto, finisce in cella
Spintoni, botte e, una volta a terra, calci in volto e occhiali rotti. Sami Ayari, palestinese di 4o anni, con la strada e la stazione autolinee come casa, è finito in manette per tentata rapina. La sua vittima è un 57 enne di Almè, un passante che stava andando a casa di un cugino per cena, anche se secondo la versione dell’imputato aveva mangiato e bevuto con lui fino a poco tempo prima. Ore 20.45 in via Bartolomeo Bono, in città, da un lato la stazione autolinee e dall’altro i caseggiati in disuso. La pattuglia dei carabinieri del Norm viene chiamata da alcune persone che hanno assistito alla scena e sono intervenute per bloccare il tentativo di rapina. La versione della vittima è che stava camminando per strada quando si è sentito tirare la borsa che aveva a spalla. Ha fatto resistenza, ma il palestinese anziché mollare la presa ha ingaggiato una colluttazione. L’ha buttato a terra e ha iniziato a dargli calci in volto, rompendogli gli occhiali e provocandogli ferite giudicate guaribili in otto giorni (è stato portato in ambulanza alle Cliniche Gavazzeni). Ayari è stato arrestato e ieri è comparso davanti al giudice Massimiliano Magliacani al processo per direttissima. In aula è emersa la versione dell’immigrato. Assistito dall’avvocato Fabrizio Manzari, ha smentito di aver tentato di rapinare il passante. «Abbiamo litigato», sostiene, dopo aver trascorso la sera insieme. Se ne riparla l’11 dicembre, sentendo anche il 57enne. Intanto il giudice ha disposto che l’imputato, senza fissa dimora, stia in carcere.