Pd, stop a Gori: «Basta pescare tra i tesserati»
I paletti del partito al candidato governatore dem
Cresce una certa tensione nel Pd di Bergamo sui nomi che circolano per i possibili candidati nella Lista Gori, o meglio nelle formazioni (che si annunciano due) ispirate direttamente dal candidato presidente. Niccolò Carretta, consigliere comunale, o Enea Bagini, sindaco di Ciserano in prima linea sul caso Zingonia, sono infatti tesserati del partito. Ed è difficile, per il partito, nascondere un certo disagio, nonostante il mantra ufficiale sia concentrato sulla necessità di «liste competitive». Fino a Natale, comunque, il toto candidati proseguirà, senza punti fermi. Sia nel Partito Democratico, sia nel centrodestra. In campo, per la Lega, potrebbe esserci il consigliere comunale di Bergamo Alberto Ribolla, probabilmente non mancherà l’assessore regionale Claudia Terzi, ma spunta anche il sindaco di Spirano Giovanni Malanchini. Possibile, inoltre, che Danilo Minuti corra per la Lista Maroni. Per il candidato governatore dei cinquestelle corre, invece, il bergamasco Dario Violi.
Sarà un Natale con notti in bianco per i segretari dei partiti e gli aspiranti candidati alle prossime elezioni. I giochi per le liste si definiranno in modo preciso proprio a cavallo di fine anno. È vero che le manovre sono già iniziate — e che per alcuni nomi sono quasi fatte — ma mancano almeno tre elementi per poter trasformare le ipotesi in candidature ben precise: la data delle elezioni, la nuova legge elettorale regionale e la ripartizione dei collegi per le politiche.
Il Pd e le liste di Gori
Se è troppo presto per ragionare sulle liste per il Parlamento, c’è una tabella di marcia per le Regionali. Posto che i due consiglieri uscenti, Mario Barboni e Jacopo Scandella, saranno candidati, insieme al presidente della Provincia Matteo Rossi, tocca ai diversi territori esprimere altri nomi. Per Bergamo dovrebbe essere quello di Marzia Marchesi, presidente del consiglio comunale. Nella Bassa le cose saranno un po’ più complicate perché il circolo più grosso, quello di Treviglio, ha generato tali imbarazzi al partito negli ultimi anni da essere sostanzialmente escluso dai giochi. Più per precauzione che per punizione.
La legge regionale introdurrà molto probabilmente la doppia preferenza di genere. In questo caso il numero delle candidature per lista in provincia di Bergamo potrebbe salire da nove a dieci, forse dodici. Con tre nomi di peso già in campo, gli altri rischiano di fare numero. Anche perché in parallelo si sta sviluppando il lavoro per le liste civiche, quella col nome di Giorgio Gori e quella con gli amministratori locali. Sia nel primo che nel secondo caso ci sono già due nomi, rispettivamente Niccolò Carretta (consigliere comunale in città per la Lista Gori) ed Enea Bagini (sindaco di Ciserano) con tessera del Pd. Sia a livello regionale che provinciale, l’accordo con Gori è che queste rimangano eccezioni: le civiche legate al candidato governatore non dovranno più pescare tra gli iscritti democratici. «L’importante è fare liste competitive, perché l’importante è vincere», è il mantra nel Pd. La verità però è che le candidature di Carretta e Bagini infastidiscono non poco chi dovrà cercare
voti nella stessa area politica e nelle stesse zone della provincia. Da qui i paletti posti a Gori.
Fino a Natale vale tutto anche nel centrodestra. I nomi circolati nelle ultime settimane sono credibili. Tra i leghisti, ad esempio, Claudia Terzi, Simona Pergreffi, Giovanni Malanchini, Alberto Ribolla, Toni Iwobi hanno alte possibilità di essere candidati ma è ancora troppo presto per capire dove: politiche o regionali? Dipenderà molto dal numero di collegi bergamaschi per l’uninominale e dall’accordo che si
troverà con Forza Italia per la distribuzione sul territorio delle candidature. Gli azzurri, che alle politiche comunque avranno spazi più ristretti rispetto al Carroccio in provincia, hanno un po’ meno scelta. Al momento Alessandro Sorte e Gregorio Fontana sono destinati a tornare rispettivamente in Regione e a Roma, per il resto si vedrà.
Una variabile è rappresentata dalla Lista Maroni, che si ripresenterà alle regionali. Molto probabile la ricandidatura di Lara Magoni. Il possibile inserimento di Danilo Minuti nella formazione legata al governatore uscente crea qualche sovrapposizione nell’area di destra cittadina. L’ex sindaco Franco Tentorio ha fatto da mediatore con Maroni per dare al suo ex assessore la possibilità di correre. Questo potrebbe spostare un po’ di voti fuori dall’area di Fratelli d’Italia, che comunque farà una lista di età media abbastanza bassa, pescando tra i fratelli Andrea e Arrigo Tremaglia, i due coordinatori Daniele Zucchinali e Giuliano Verdi, la trevigliese Valentina Tugnoli.
Sullo sfondo di tutto questo c’è la città. Se ne parlerà concretamente solo dopo il voto di primavera. A quel punto si capirà se esiste sulla piazza di Bergamo un nome credibile dal mondo delle professioni o dell’imprenditoria, un profilo non troppo legato ai partiti. In caso contrario, saranno primarie.
I cinquestelle
Nel giro di qualche giorno sarà invece noto il nome del candidato governatore del Movimento 5 stelle. In corsa c’è anche Dario Violi, consigliere regionale uscente. Ma è certo che altri bergamaschi si siano proposti alle primarie on line, sulle quali al momento il M5S mantiene la massima riservatezza. Oltre all’indicazione di un nome per sfidare Maroni e Gori, le regionarie daranno un primo elenco di candidati per il consiglio regionale e, di conseguenza, di militanti che non potranno poi concorrere per i posti in Parlamento.
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