Unesco, firma del protocollo con Franceschini per l’avvio dei lavori
La firma del protocollo d’intesa è stata messa nella sala consiliare di Bergamo, quattro mesi dopo l’inserimento delle opere di difesa veneziane tra i siti Unesco. Un atto formale — a cui ha partecipato anche il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini — per dare avvio ai lavori sull’iscrizione delle Mura a patrimonio dell’Umanità, che comprende le fortificazioni veneziane di Bergamo, Peschiera, Palmanova, Sebenico e Zara in Croazia e Cattaro in Montenegro. C’erano anche i ministri della Croazia e del Montenegro, gli assessori, oltre ai sindaci delle città coinvolte. «Il messaggio che l’Unesco dà con il riconoscimento di un sito — dice Franceschini — è ben più forte che non il solo significato della sua valorizzazione turistica. Parte dalla definizione stessa di patrimonio dell’Umanità: significa che quel sito è patrimonio di tutti. E tutti devono occuparsi anche della sua tutela». Il ministro parla anche del terrorismo, che spesso prende di mira la cultura. «Succede — dice Franceschini — che vengano distrutti intenzionalmente luoghi importanti per la cultura dell’umanità. Dobbiamo contrastare queste azioni». Ora, dopo i festeggiamenti per il riconoscimento, c’è la necessità di lavorare per valorizzare il sito e tutelarlo. «Questo riconoscimento — dice il sindaco di Bergamo Giorgio Gori — è anche una responsabilità. Significa conservare un enorme patrimonio. Abbiamo un piano che ci impegna a lavorare insieme. Saremo anche impegnati a valorizzare Città Alta e siamo già al lavoro per la redazione di un libro bianco che fa il punto sui borghi storici per rilanciarli». In cantiere ci sono diversi progetti, oltre alla manutenzione delle Mura: «Dobbiamo valorizzare tutta Città Alta — dice Robi Amaddeo, consigliere incaricato del progetto Unesco —. Ristruttureremo la chiesa di San Michele all’Arco e ci sarà il recupero della Casa del Podestà con la biblioteca: vuol dire avere più spazi culturali. Il parcheggio di via Fara ci permetterà poi di liberare le piazze dalle auto. E c’è anche l’idea di trovare una funzione al Castello di San Vigilio, che andrà recuperato». «La Lombardia — dice l’assessore regionale alla Cultura, Cristina Cappellini — si conferma la regione con la più alta concentrazione di beni riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’Umanità». Ora, per l’assessore comunale alla Cultura Nadia Ghisalberti, «va cambiata la prospettiva. Lo sforzo è dimostrare di avere uno sguardo sul futuro, parlando del “noi”, cioè di tutto il sito transnazionale. Sono già in corso scambi culturali tra le scuole dei vari Paesi, ma serve uno scambio culturale ancora più intenso, questa è la sfida vera». (s.s.)