I NOMI AL FIANCO DI MORETTI Simone Moro sponsor di Foppolo E a fondo pista la pizza di Mimmo
LA CORDATA
«Io cercherò di mettere la mia esperienza e credibilità — esordisce Moro — per organizzare una serie di attività, che non si concentrino solo da dicembre a marzo». E non solo sulla discesa: sci di fondo e d’alpinismo, mountain bike, down hill, escursioni. La canoa, anche: «Il territorio ha tante risorse». La principale, per Moro, è che a livello di prodotto turistico «si parte da zero e quindi significa che è tutto da costruire». Lui non resterà solo dietro le quinte. Parteciperà ai progetti che via via si andrà a definire. Per i bambini già quest’inverno «l’idea è di allestire un mini campo base dove potranno passare la notte». Da pilota, metterà a disposizione anche il suo elicottero per un’offerta che catturi tutti: «I vip che atterrano a Orio e vogliono volare direttamente Foppolo senza farsi la strada della Val Brembana, magari ascoltando le storie delle mie scalate», ipotizza, così come «i bambini dei paesi, che non si possono permettere le attrezzature — si inserisce Moretti —: le forniamo noi, perché ciò che facciamo deve essere anche a vantaggio della comunità, non solo per i turisti».
Mimmo giostrerà la proposta «food» di quasi tutto il piazzale alberghi in virtù degli accordi che le società dell’orbita Moretti-Martignon hanno sottoscritto con l’hotel ristorante Cristallo («Lo gestiamo per i prossimi quattro anni, pagando le ristrutturazioni, per poi riscattarlo», risponde Moretti) e il Sant’Ambroeus (per ora solo la gestione in attesa della vendita all’asta, il 12 dicembre). «Sarà una ristorazione che narrerà il territorio», anticipa Amaddeo, con i formaggi tipici e il marchio di fabbrica di famiglia: la pizza. «Ma avremo anche la stracciatella della Marianna — aggiunge Amaddeo — e la collaborazione del bar Flora. Spazieremo dalle colazioni alle merende, dai pranzi light alle birre artigianali». Le famiglie Curti (Cristallo) e Invernizzi (Sant’Amsarà broeus) continueranno a lavorarci: «Noi non compriamo per svuotare», è ancora Moretti. Quando sarà ultimato il cantiere (si prevede tra dicembre e gennaio), completerà il «menù» il pianoterra del Belmont, «magari per un locale più da cocktail serale».
A tutti è ben chiaro che non una passeggiata: «Ma come ogni scalata bisogna fare i primi passi», sintetizza Moro. E che servirà tempo, «come in cucina», fa il ristoratore. Per entrambi è stata più una scelta di sentimento che di portafogli, precisano. Moro: «Non ho bisogno di Foppolo per mangiare, non sono pagato e non sono un mercenario. Anzi, so che perderò degli amici mettendoci la faccia, ma ho accettato per il bene comune. Io scalo le vette più alte del mondo, ma è sulle Orobie che mi alleno e sono convinto che si possa riscattarle dall’immagine di montagne sfigate». A fare le presentazioni con Moretti è stato il sindaco Giuseppe Berera, «mio compagno di classe alle medie — ricorda Moro —. Siamo rimasti amici. Io non li abbandono, gli amici, quando c’è qualche ruota bucata». Amaddeo: «Non devo vendere un marchio, sono qui perché credo in queste due persone». Moretti e Martignon.
Per un’ora e mezza, solo un accenno al tema skipass unico, dato per risolto fino al comunicato dei curatori. La volontà c’è come l’accordo economico principale: il 55% degli incassi
Lo scalatore Parteciperà al progetto organizzando varie attività. Ci sarà anche l’elicottero da Orio Nodo skipass unico Non è ancora stato raggiunto l’accordo coi curatori: da definire l’innevamento Non lo faccio per soldi, scalo le vette più alte del mondo ma è qui che mi alleno Simone
Moro
agli imprenditori e il resto alla ex Brembo Super Ski e alla «sua» Carona. «Allo stato attuale — dichiarano i curatori — vi sono buone sensazioni sul raggiungimento di tale obiettivo, ancorché non ancora definito. Riteniamo doveroso infatti precisare che non tutte le linee di indirizzo da ultimo proposte (e condivise da tutti gli Organi della procedura) sono state accettate e quindi purtroppo si rende necessaria una ulteriore dilatazione dei tempi». In stand by alcuni aspetti tecnici e il nodo innevamento, anche per via dell’intesa non ancora raggiunta con Unicredit Leasing, proprietaria dell’impianto. Questioni «talmente ovvie e ragionevoli — rassicura Martignon — che saranno definite non appena i curatori avranno tempo per analizzare i dettagli operativi».
Porteremo a Foppolo i prodotti locali, la nostra pizza e la stracciatella della Marianna
Robi Amaddeo