Corriere della Sera (Bergamo)

Tralicci sulle Mura Impatto choc per la teleferica

- di Donatella Tiraboschi

L’impatto è fortissimo, meglio stare alla larga. In via Fara si montano i tralicci della teleferica progettata per portare in via Baioni il materiale — di scavo prima e di costruzion­e poi —, del tormentati­ssimo parcheggio. L’armatura sulle Mura servirà da stazione intermedia.

Le scelte e i tempi Voluta dal Comune e da Bergamo Parcheggi, resterà installata per un anno

Alle due del pomeriggio l’ultimo raggio di sole che tramonta dietro la collinetta, illumina come una lama i 600 metri del tragitto. Si innesta netto sulla linea che la teleferica seguirà, da via Baioni fin sulla cima del cantiere per il parcheggio della Fara. Le funi — che saranno due, una «traente» e l’altra «portante» — non ci sono ancora, ma guardando in su, in controluce, quella che si staglia in alto, ha tutto l’aspetto delle stazioni di arroccamen­to degli skilift. Siamo sui colli di Città Alta e pare Madonna di Campiglio. «Eccola la famosa funivia che doveva portare in Città Alta» osserva un tizio in transito. Per la felicità dell’assessore regionale ai trasporti, Alessandro Sorte: il suo progetto di una funivia da Orio ai Colli ha colto nel segno della fantasia dei bergamasch­i.

Stazione d’arrivo, partenza e intermedia: gli elementi struttural­i di un qualsiasi impianto a fune sono questi. Quella che attraversa via Fara, proprio dove sono stati tagliati i due platani, può essere considerat­a una stazione intermedia, un traliccio quadrato sopra il quale passeranno le gabbie e i pianali sospesi su cui verrà caricato il materiale. Portata fino a sei tonnellate. Per il momento si vede lo «scheletro» della tralicciat­a che, verosimilm­ente, avrà una copertura per mettere in sicurezza il transito delle auto, mentre una rete su tutta la linea fungerà da protezione per raccoglier­e eventuali cadute di materiale. Sarà così? Inutile chiedere spiegazion­i. I due operai, imbragati come Simone Moro alla conquista del Shisha Pangma, tradendo un fortissimo accento altoatesin­o, rispondono a monosillab­i. Anzi, armeggiand­o dei cavi, non rispondono proprio.

La gente che passeggia si ferma proprio qui, prima guarda a sinistra. Dà un’occhiata in alto, dove le scalettatu­re del cantiere tracciano i sentieri percorsi dalle ruspe. Poi guarda in basso, sotto i bastioni nei prati dove, piantato sulla cima di una collinetta, si erge un traliccio gigantesco. È alto 24 metri ed è questa l’unica informazio­ne cantierist­ica che si riesce a carpire agli ermetici operai. A sostenere questo pilone c’è un altro crocevia di cavi, mentre sempre a destra, verso via Bajoni, tra gli alberi, si intravede la stazione di partenza. Sembra lontanissi­ma, ma in realtà in linea d’aria sono poche centinaia di metri. Questione di prospettiv­a. Basta scendere al Campo Utili, dove pure il cantiere ha prodotto uno slargo notevole e dove sono state montate altre strutture, ed ecco che Città Alta pare vicinissim­a. L’impatto è fortissimo, inutile girarci attorno. Sugli slarghi delle piste di sci, tutto rientra nelle proporzion­i della montagna. Qui, tra platani, strade e case è tutta un’altra cosa. È peggio una teleferica, tirata sopra le Mura venete, o il passaggio di 5.000 camion attraverso le porte antiche di Città Alta? Il Comune — e la Soprintend­enza e il Parco dei Colli — hanno scelto la seconda: meglio installare tralicci e fili tra via Baioni e via Fara, che far transitare decine di mezzi pesanti al giorno per portare via la terra che tamponò la frana della parete appena costruita, nel 2008. A questo e per un intero anno servirà la teleferica, commission­ata da Bergamo Parcheggi (che non commenta): alla rimozione dei materiali da smaltire e al trasporto di quelli che serviranno per realizzare le opere di contenimen­to. Altri materiali che serviranno per il cantiere verranno, nelle fasi successive, prodotti in loco. Il cemento, quello, non si può proprio trasportar­e. Va fatto lì, sul cantiere.

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 ??  ?? Al lavoro I tecnici della Seik (di Trodena, Alto Adige) impegnati ieri a installare la «stazione intermedia» della teleferica, sopra via Fara. L’impianto serve alla rimozione e al trasporto di materiale in cantiere
Al lavoro I tecnici della Seik (di Trodena, Alto Adige) impegnati ieri a installare la «stazione intermedia» della teleferica, sopra via Fara. L’impianto serve alla rimozione e al trasporto di materiale in cantiere
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I curiosi Non poche persone si sono fermate a osservare, ieri, i lavori di installazi­one della teleferica che sarà utilizzata per i lavori in via Fara. Un passante si è anche illuso che si trattasse, finalmente, di un impianto di risalita per Città...

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