Gomez l’anti Icardi Promette scintille il tango a San Siro
Capitani, argentini, decisivi e social: Inter-Atalanta è anche Icardi contro Gomez
Entrambi hanno l’aria di italiani d’Argentina. Per via della doppia cittadinanza, hanno rischiato di indossare la maglia azzurra. Rischio scampato (per loro, si intende), viene da dire oggi, perché per rincorrere il sogno Mondiale, sfumato all’Italia, si sono vestiti di albiceleste. E ora Alejandro Gomez e Mauro Icardi sono compagni di nazionale (Argentina). Papu e Maurito, salvo sorprese, domani nel posticipo Inter-Atalanta scenderanno in campo da protagonisti a San Siro. All’inizio si stringeranno la mano, per poi quasi non vedersi per tutta la partita. Lontani (complice anche un certo immobilismo d’area dell’interista), a guidare i rispettivi attacchi da una parte e dall’altra del terreno di gioco. Simboli e capitani di due squadre che ne hanno consacrato il talento, cui ricambiano la stima con affetto sincero.
Se Icardi è stato un faro per le notti buie dell’Inter (capitato a Milano in anni di grande spolvero per la città, ma di impolveramento costante per la ricca bacheca dei trofei della società), Gomez ha brillato come stella più splendente, a guidare l’Atalanta fino all’Europa. Per lui, da più di tre anni, Bergamo è famiglia, casa, lavoro. Come calciatore e imprenditore. Impegnato in una serata evento a Perform Sport Medical Center, il centro per la salute e il benessere che ha aperto in città, Papu parla della sfida all’Inter e di quanto il connazionale Icardi sia da tenere d’occhio perché «Mauro è micidiale in area di rigore. Forse non partecipa molto al gioco ma sbaglia pochi palloni. Domenica sarà una bella partita. Fin qui abbiamo fatto un ottimo campionato ma c’è bisogno di fare punti. Qualcuno l’abbiamo perso per strada». Sul 7-1 subito a San Siro nella passata stagione: «Sono cose che capitano — commenta Gomez —. Dopo non abbiamo più perso». A Mosca con l’Argentina, Papu ha visto in tv Italia-Svezia: «Sono molto dispiaciuto per Spinazzola e per tutti gli altri azzurri, che conosco bene. L’Italia è un “Paese di calcio”, ha vinto quattro Mondiali. Anche se in Russia sarebbe stato un avversario scomodo, è un peccato che l’Italia non si sia qualificata».
Gomez è gentile e simpatico, anche quando si toglie la maschera social che l’ha reso una icona pop, nota ben oltre i confini del mondo del calcio. La Papu Dance è un vero fenomeno. Da Youtube fino al palco di X Factor. Hanno un altro sapore le tante foto che Icardi dà in pasto ai curiosi del web, spesso in complice compagnia della moglie e manager Wanda Nara. A chi lo scettro? De gustibus. Troppo facile chiamare distrazione l’hobby per la tastiera, specie se i due non perdono il feeling con il loro mestiere. Cinque gol e tre assist per l’atalantino, tra campionato e Coppa. Già undici reti (e un assist) in Serie A per Icardi. Per entrambi, prestazioni in linea con le (alte) aspettative. Gomez, causa infortunio al piede, ha dovuto rinunciare a qualche partita. «Devo ritrovare la condizione. Ho sofferto per una ventina di giorni, ma ora il piede non fa più male» spiega il Papu. Con quell’aria (serena) di italiano d’Argentina.
Mauro è micidiale in area di rigore, sbaglia ben pochi palloni. Ma noi abbiamo bisogno di fare punti, sarà una bella partita Alejandro Gomez