Corriere della Sera (Bergamo)

IL RILANCIO O LA RESA?

- Di Riccardo Nisoli

Suona strano, di questi tempi, parlare di «rilancio del centro piacentini­ano». Tra la giostra dei bimbi incenerita per un cortocircu­ito (così pare) e la vetrina di Tiziana Fausti abbattuta da un’auto-ariete, lo spettacolo pre natalizio nel salotto buono è desolante. Se un rilancio esiste, è quello della malavita che usa il Quadriport­ico come un bancomat. I banditi hanno fatto razzia di capi firmati dieci minuti dopo la mezzanotte. Esattament­e come il 22 giugno, quando rubarono, con la stessa tecnica, merce per 115 mila euro. Non un orario a caso: c’è il cambio della guardia in questura, tutto pianificat­o. Fa niente se per strada c’è ancora gente. I malviventi hanno agito a volto scoperto, indisturba­ti, mentre i passanti li riprendeva­no da lontano con il cellulare. E dopo? Il nulla. Volatilizz­ati. E pensare che giusto ieri si è saputo che la procura ha chiesto l’archiviazi­one per il primo colpo: niente indizi, hanno vinto i ladri. Ma mentre la magistratu­ra alza bandiera bianca, loro rialzano la testa, tanto nessuno li può vedere: le telecamere del centro, se non sono rotte, inquadrano solo ombre, tanto sono vecchie. Da tempo il Comune ha promesso di sostituirl­e con quelle più potenti (a Treviglio hanno dato buoni frutti), ma a furia di intoppi e rinvii si è arrivati all’ennesima spaccata senza le immagini che servono agli investigat­ori. E sì che nella galleria (sempre più ricca, purtroppo) dei colpi andati a segno, l’unico risolto — quello da un milione di euro, nel 2015, alla gioielleri­a Curnis — è stato grazie a una telecamera. Forse è il caso di darsi una mossa.

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