A Liverpool festa Atalanta È ai sedicesimi
La squadra di Gasperini si qualifica ai sedicesimi di Europa League
C’è stato spazio per tutto, anche per un rigore sbagliato del Papu e dieci minuti di suspense quando, a venti minuti dalla fine, è sembrato che l’Everton potesse perfino pareggiare. Ma alla fine è stato il trionfo, con l’Atalanta uscita dallo stadio di Liverpool con uno spettacolare 1-5: una vittoria esaltante che catapulta i nerazzurri al primo posto del suo girone e quindi al passaggio del turno di Europa League.
Doppietta di Cristante poi Gosens e due volte Cornelius Festa grande a Liverpool
- Il Ticket to ride per giocarsela con le fab 32 dell’Europa League, l’Atalanta lo strappa in quella Liverpool che, oltre ad aver dato i natali ai Beatles, è una città che trasuda calcio. A partire dal Goodison Park, lo stadio dell’Everton, dove i nerazzurri hanno vinto per 5-1. Grazie al 4-0 del Lione sull’Apollon, il pass sarebbe arrivato comunque. Ma i tre punti sono stati fondamentali sia perché hanno coinciso con la prima vittoria esterna della stagione sia perché maturati in un impianto di 125 anni. Un tempio pagano del football che Gomez e soci hanno saputo rispettare. Come hanno saputo rispettare i 3.500 tifosi dall’Italia che hanno invaso le strade del capoluogo del Merseyside imbacuccati nelle sciarpe nerazzurre contro il vento gelido e la pioggia. Tifosi che poi hanno surclassato in cori e sostegno i colleghi sugli spalti dell’Everton creando un’atmosfera familiare per gli orobici.
Davanti ai nerazzurri un avversario senza stimoli (già eliminato dall’Europa) e con lo sguardo rivolto alla Premier League. A dimostrarlo anche la formazione scelta da Unsworth infarcita di seconde linee e giovanissimi come il 19enne Baningime e il 20enne Kenny. Gasperini si affida al 35-2 con Caldara in panchina per Palomino. A fargli compagnia il diffidato Ilicic. Davanti la solita coppia Petagna-Gomez. Pronti via, e l’Everton dimostra di non voler fare da sparring partner. I primi dieci minuti sono di marca blues. La conclusione di Klaassen vola alta. I nerazzurri si riprendono e al primo vero affondo, passano. Castagne sulla destra si mangia tutti, palla in mezzo e Cristante ci mette il piattone. Zero a uno. L’Atalanta prende campo, ma sono ancora i padroni di casa a rendersi pericolosi e ci vogliono i guantoni di Berisha per evitare il gol di Ramirez. E poi la testa, sulla linea, di Toloi a mantenere il risultato. Da Lione arrivano notizie incoraggianti: i francesi vincono 2-0 sull’Apollon. Qualificazione in tasca. Ora si gioca per la gloria. Che l’Atalanta vuole imbarcare in aereo.
La ripresa dei Gasperini boys è rabbiosa. Petagna imbecca Cristante che viene atterrato da Williams. Rigore. Papu dal dischetto si fa ipnotizzare e Freuler viene anticipato sulla ribattuta. Dopo tre minuti è Cristante a strozzare in gola un altro urlo di gioia: il tiro è respinto sulla linea. Al 12’è Hateboer a chiamare al miracolo Robles. Il forcing è il preludio del raddoppio, sempre di Cristante, che di testa buca di nuovo l’Everton. Si abbassano i ritmi, girandola di cambi. La partita, oramai, non ha niente da dire. C’è tempo però per altri sussulti. Eccome se c’è tempo. Prima Ramirez accorcia le distanze. Paura? Ci pensano i neoentrati Gosens (colpo da biliardo da fuori) e Cornelius (doppietta negli ultimi minuti) a decretare il trionfo nella terra dei maestri.
Ora l’appuntamento è per giovedì 7 dicembre a Reggio Emilia contro il Lione nella partita che si pronuncerà sulle gerarchie del gruppo E che vede ora transalpini e bergamaschi appaiati a 11 punti. Prima della sfida del Mapei c’è un campionato da migliorare. A partire dalla sfida con il Benevento di lunedì sera. Con la speranza che il vento freddo di Liverpool arrivi anche in Pianura Padana per spazzare quelle nubi che si stanno affacciando all’orizzonte della Serie A per l’Atalanta
Primo posto L’ultima partita con il Lione deciderà la classifica finale del girone