Prestiti da grandi musei E tornano insieme le «Storie» di Botticelli
Tanti prestiti di prestigio nei programmi dei prossimi tre anni
Il triennio 2018-2020 della Carrara in anteprima in commissione consiliare. Nelle «grandi mostre» Simone Peterzano e dalla Gamec Jan Fabre. Oltre alla riunione dopo oltre un secolo delle Storie di Virginia e di Lucrezia di Botticelli.
Fra suggestioni prestigiose e prestiti che pescano nel Gotha della storia dell’arte: il triennio 2018-2020 della Carrara è inquadrato in una timeline colorata, mostrata in anteprima alla quarta commissione consiliare di Palafrizzoni. Dietro lo stile, minimal, dell’infografica ci sono ore di riunioni, patti con musei d’Oltreoceano e dettagli ancora da svelare.
Il capitolo «grandi mostre», tracciato dalla direttrice della Fondazione dell’Accademia Maria Cristina Rodeschini, vedrà a inizio 2020 nel pittore bergamasco cinquecentesco Simone Peterzano il seguito dell’esposizione su Raffaello che aprirà il prossimo 27 gennaio. «Peterzano è un’altra personalità centrale — spiega la direttrice —: fu allievo di Tiziano e maestro di Caravaggio». Il buon vicinato, rilanciato in chiave sinergica, farà sconfinare nella Pinacoteca la mostra della Gamec su Jan Fabre dell’autunno 2019. «Alcune opere del fiammingo costelleranno le sale — racconta Rodeschini —, come già fatto al Louvre e all’Ermitage di San Pietroburgo».
Sul fronte dell’«ospitalità di capolavori dall’estero», la scaletta è affollata, con musei illustri che presteranno qualche perla. Il prossimo ottobre (fino a gennaio 2019) si aprirà con un ciclo pittorico di Botticelli oggi diviso dall’Atlantico: a distanza d’oltre un secolo, la tavola «Storie di Virginia» della Carrara si riunirà alle «Storie di Lucrezia», in arrivo dall’Isabella Stewart Gardner di Boston. Il primo semestre del 2019 sarà trainato dalle incisioni senza tempo di Albrecht Dürer, una collaborazione con la Calcografia nazionale di Roma per il cinquecentenario della Riforma. A fine 2019 sbarcherà un non identificato «capolavoro di un artista francese» dalla Frick Collection di New York. La direttrice non si sbilancia, ma il catalogo newyorkese, sotto quella nazionalità, vanta nomi del calibro di Corot, David e Ingres. Nello stesso periodo del 2020, dal Prado di Madrid è attesa una tela di Velázquez, mentre niente meno che un Rembrandt dal Rijksmuseum di Amsterdam inaugurerà il 2021. «Ci stanno concedendo opere di straordinaria qualità», commenta Rodeschini. Le estati, invece, punteranno sui tesori da riscoprire della pinacoteca: Gaetano Previati per il 2018, i disegni di Giacomo Quarenghi nel 2019, mentre nel 2020 dagli archivi uscirà l’«Antigone» di Giuseppe Dotti.
Ci sarà poi un cartellone parallelo all’attività ordinaria, che farà meno rumore: cataloghi scientifici (quello del Cinquecento) e ricerca, eventi per rendere viva piazzetta Carrara rimessa a nuovo (la fine del cantiere è questione di giorni). «Emerge l’impronta di cosa sta diventando l’Accademia — dice l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti —. Fin dall’inaugurazione abbiamo ricucito il legame fra i cittadini e questo patrimonio, da vivere quotidianamente».
Simone Peterzano Nel 2020 una grande mostra sarà dedicata al pittore che fu maestro di Caravaggio