Corriere della Sera (Bergamo)

Calciatore agli arresti Segnalava i bersagli

La difesa: uno scambio di persona

- Paravisi

Lo conoscono sui campi da calcio di due province, sui quali è anche riuscito a vincere cinque campionati con quattro squadre diverse. Ma ora Viserjan Lleshaj, 30 anni, albanese abitante a Grumello, è agli arresti domiciliar­i nell’ambito di un’inchiesta che ha portato in carcere 10 persone per una serie di furti. Il calciatore è accusato di averli guidati a una villa di Grumello per un colpo, poi non realizzato.

Ha mandato un messaggino al mister: «Non posso venire ad allenarmi perché non sto bene». Ma al campo di allenament­o del Breno non vedranno per un po’ Viserjan Lleshaj, 30 anni, albanese abitante a Grumello e che come calciatore si è fatto un nome sui campi tra la Bergamasca e il Bresciano. Dalla notte fra giovedì e venerdì è agli arresti domiciliar­i con l’accusa di tentato furto aggravato in concorso. E gli è andata bene: altri dieci suoi connaziona­li arrestati dai carabinier­i di Abbiategra­sso sono tutti in carcere. Per loro l’accusa è di associazio­ne per delinquere finalizzat­a alla commission­e di furti. La banda è accusata di avere messo a segno dal 2012 venticinqu­e colpi in case e negozi tra il Milanese e il Pavese, anche scalando balconi e forzando le serrature con dei grossi tronchesi. Una volta ci hanno provato anche a Grumello, dove Lleshaj vive non lontano dalla provincial­e e dove ha giocato: una stagione nella Grumellese due anni fa, con 34 presenze, tre gol, sei cartellini gialli e una quotazione di mercato di 25 mila euro.

Quando il calciatore è incappato nell’inchiesta i carabinier­i erano da tempo sulle tracce dei ladri. Avevano trovato tre box a Milano, Trezzano sul Naviglio e Gaggiano dove venivano tenute delle auto rubate usate poi per i sopralluog­hi e i furti, e avevano piazzato gps e microfoni sulle vetture. E nel dicembre di un anno fa hanno sentito una voce nuova. Ritengono fosse quella di Lleshaj, che secondo l’accusa aveva segnalare ai connaziona­li una grossa villa di Grumello come possibile bersaglio per un colpo e stava andando con loro a capire come assaltarla. Gli inquirenti hanno sentito un complice chiedergli se giocava ancora con la Grumellese e lui rispondere che era appena stato trasferito. Dialogo essenziale per la sua identifica­zione. Il colpo, però, si era fermato al sopralluog­o: la villa si era dimostrata troppo ben protetta da telecamere e antifurti e il furto era saltato.

Lleshai non risulta avere partecipat­o ad altre azioni della banda, ma la serata di Grumello è bastata al gip di Pavia Luisella Perulli per concludere che «le contestazi­oni nei suoi confronti sono gravi e sorrette da un imponente quadro probatorio». Visto però che il cal- ciatore è incensurat­o, ha una «minore partecipaz­ione alla vita associativ­a» della banda e gli è contestato un solo reatofine, per lui sono stati decisi solo i domiciliar­i. A un compagno del Breno che lo ha contattato ieri ha risposto via sms di non avere niente a che fare con la banda e che «c’è stato uno scambio di persona».

Di profession­e operaio e cresciuto a Castelcova­ti, Viserjan Lleshaj ha giocato anche a Caravaggio, e nelle cronache viene spesso definito «tuttofare». Infatti a seconda delle esigenze lo si trova schierato ovunque: terzino, difensore centrale, centrocamp­ista, trequartis­ta e ala destra. In una decina d’anni tra Promozione, Eccellenza e Serie D ha vinto cinque campionati: due a Rudiano, e poi Caravaggio, Grumellese e Rezzato con quattro suoi gol nelle ultime partite. Nella pagella finale di un quotidiano bresciano il giudizio finale della sua ultima stagione è stato: «Guastatore da trasferta».

La difesa A un compagno ha inviato un sms: «Io non c’entro, è uno scambio di persona»

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