Corriere della Sera (Bergamo)

Anche il don mette i soldi per la seggiovia

San Simone, raccolti 17 mila euro. Il parroco partecipa alla colletta: così aiuto il paese

- Di Maddalena Berbenni

La seggiovia Sessi a San Simone costa «solo» 20 mila euro. Che però sono molti per il comune di Valleve, a rischio dissesto. E allora in paese è partita la colletta. Non in pochi nutrono la speranza di far ripartire l’impianto, compreso il parroco. Don Luca Nessi è disposto a versare soldi di tasca sua e a mettere a disposizio­ne anche quelli raccolti in chiesa, se sarà autorizzat­o: «Lo faccio per la gente del paese».

Il vicesindac­o di Valleve Marco Cattaneo fa una premessa: «C’è il rischio che siano soldi buttati via, è un salto nel buio. Lo abbiamo detto a tutti. Però se abbiamo una speranza di ripartire, questo è un treno da non perdere».

Il treno è una seggiovia, la Sessi, inaugurata a San Simone a febbraio 2007 con un leasing stipulato dalla Brembo Super Ski (Bss) per un milione e 650 mila euro. Sono soldi che la società degli impianti di risalita, fallita esattament­e dieci anni dopo quel taglio del nastro, non ha mai pagato. Il contratto era con Mediocredi­to italiano, che fa capo al gruppo Intesa Sanpaolo, oggi proprietar­io ansioso di liberarsi della triposto. E si capisce. L’alternativ­a è smontare e rottamare con costi ben più alti della cifra di vendita proposta al Comune: 20 mila euro. Poco, pochissimo, ma l’amministra­zione è a un passo dal dissesto, soldi da mettere non ne ha. Il «salto», allora, lo faranno i cittadini. All’incontro pubblico, venerdì sera in sala parrocchia­le, è stata raccolta la disponibil­ità per 17 mila euro. Persino don Luca Nessi, 51 anni, da 7 prevosto dei tre paesi del comprensor­io, s’è fatto avanti sia a livello personale e sia di comunità: «Anche se per usare i soldi della chiesa — precisa — dovrò prima essere autorizzat­o dal nostro Consiglio.

È un piccolo aiuto, che mi auguro metta in moto qualcosa di più grande». Lui è stato spinto «dal legame con le persone — dice —, qui tutto si sta spegnendo». La genesi della colletta la ricostruis­ce Cattaneo, delegato dal sindaco Santo Cattaneo a gestire l’affare: «Dieci giorni fa — riferisce — la banca ci ha chiesto un incontro e ci ha fatto la proposta. La proloco raccoglier­à il denaro e al momento dell’atto lo verserà alla

banca». L’impianto, del 1990, era stato acquistato in seconda mano. «Piuttosto che vedercelo smantellar­e — prosegue il vicesindac­o — abbiamo fatto appello al paese, proponendo quote minime di mille euro. Oltre al parroco, hanno aderito negozianti, operatori di San Simone, ma anche tre impresari creditori di Bss, pensionati e semplici cittadini». Davide Midali, del rifugio Scoiattolo, per dire, si è impegnato a versare due quote. Lo stesso Marco Cattaneo, gestore di un distributo­re, ne ha garantito una. Per gli ultimi 3 mila euro sarà interpella­to il comitato villeggian­ti: «Sono disposto a cercare persone di buona volontà. Ce ne sono tante nel nostro gruppo», dice il referente Paolo Bossini.

Ieri, in quota, è arrivata la neve, altra è attesa nei prossimi giorni. Se a Foppolo e Carona fervono i preparativ­i, per San Simone sarà il primo inverno senza sci. «Purtroppo quest’anno non ce la facciamo — conferma Cattaneo —, ora cercheremo di trovare un punto d’incontro con Franco Quarti». L’imprendito­re è padrone sia degli impianti ai piedi delle piste, con il famoso ramo d’azienda da restituire, sia dei terreni della Sessi. Per i primi, ha chiamato in causa il tribunale: «Eravamo preoccupat­i e stanchi di aspettare — spiega Quarti —. Abbiamo chiesto un accertamen­to tecnico preventivo. L’udienza è stata fissata il 20 dicembre. Vogliamo che un perito del tribunale accerti con precisione cos’è rimasto del ramo d’azienda che abbiamo consegnato al Comune nel 2009 e in che condizioni si trovano i beni. Stiamo poi avviando una serie di cause civili per i danni subiti negli anni».

Quanto alla Sessi: «Non si comprende come il Comune ipotizzi l’acquisto di una seggiovia su terreni nostri, con un’operazione che mi pare dubbia. Ad ogni modo, com’è sempre stato, siamo disponibil­i a un confronto, a patto che ci sia trasparenz­a e che siano affrontati tutti i problemi».

Ma l’inverno salta Anche se il Comune riuscirà a comprare l’impianto, quest’anno la stazione non girerà

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La prima neve Terrazza Salomon, ieri, sul nuovo portale Visit Foppolo

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