Due mesi, muore soffocato da un rigurgito
Il decesso per un rigurgito: il piccolo senegalese era nel tradizionale telo africano
La mamma, senegalese, aveva messo il suo piccolo di due mesi nel «pagne», la tradizionale fascia africana per portare i bambini sulla schiena. Non lo sentiva muoversi, pensava dormisse. Ma quando si è preoccupata e ha chiesto a un’amica di controllare, ha scoperto che il bimbo non riusciva a respirare per colpa di un rigurgito. Era al Centro aiuto alla vita, in via Conventino, per prendere dei pannolini. Sono scattati i soccorsi, venerdì mattina, ma il bambino portato al Papa Giovanni non ce l’ha fatta nella notte tra sabato e domenica. L’ospedale ha disposto accertamenti. Colletta delle donne senegalesi per il funerale del piccolo.
Ha sentito la piccola testa del bimbo appoggiata al collo e ha capito che qualcosa non andava. E già in quel momento per il piccolo non c’era più molto da fare: è durata solo due mesi la breve vita di Mohamed, primo figlio di una coppia di senegalesi abitanti a Bergamo, morto soffocato per un rigurgito mentre era nel telo tradizionale africano sulla schiena della mamma.
Amy Tall vive con il marito Cheikh Diokhane, operaio, nel quartiere San Paolo, a Bergamo. Da tempo frequentava il Centro di aiuto alla vita, struttura che, nata nel 1980 per dare assistenza alle donne che altrimenti avrebbero abortito, da qualche anno presta aiuto alle mamme con problemi economici, negli ultimi mesi della gravidanza e fino a un anno dopo il parto. Tra loro ci sono tante mamme immigrate come Amy Tall, che frequentava il Cav di via Conventino da molto tempo e ogni tanto passava per ritirare pannolini o latte in polvere. Ed era proprio per prendere un pacco di pannolini che la donna ha deciso di tornarci venerdì mattina. Ha allattato il neonato e poco prima di uscire lo ha sistemato nel «pagne», la fascia in uso in molti Paesi africani che permette di portare il bimbo a spasso sulla schiena. Intorno alle 10 è stata raggiunta da un’amica, che l’ha accompagnata al Cav. È salita al primo piano del palazzone affacciato su via Gavazzeni e si è seduta in sala d’attesa. Alle 10.30 la signora si è resa conto che il bambino, che pensava stesse dormendo, da un po’ non si muoveva e aveva reclinato la testa contro il suo collo. Allora si è alzata e ha chiesto all’amica di controllare il figlio. L’amica, allarmata, ha risposto che il bimbo non respirava.
«Siamo subito intervenute — racconta un’operatrice che era presente —. Abbiamo chiamato il 118 e nel frattempo abbiamo avvisato i medici dell’Associazione di psicologia che si trova sul nostro pianerottolo. Il bimbo è stato posato su una scrivania ma non si muoveva e non respirava, ci hanno detto che poteva essere così da molto tempo. E che fosse soffocato per un rigurgito si capiva dalle tracce di vomito sul giaccone della mamma. Mentre aspettavamo il 118 lei è svenuta due volte, è stato un dramma per tutte noi». Arrivati i sanitari del 118, il bimbo è stato sottoposto a una lunga manovra rianimativa e poi portato al Papa Giovanni, in Terapia intensiva. Alla mamma, che parla poco italiano e anche in ospedale è stata assistita da un’operatrice del Cav, i medici hanno detto subito che Mohamed aveva riportato gravi danni cerebrali e che le possibilità di salvarlo erano ridotte. Il decesso è avvenuto nella notte fra sabato e domenica.
L’ospedale effettuerà un riscontro diagnostico per accertare le cause del decesso, poi il bimbo sarà seppellito nel cimitero di Colognola. Il pm Letizia Ruggeri ha aperto un fascicolo, al momento senza ipotesi di reato. Il Cav e l’Associazione donne senegalesi hanno avviato una raccolta fondi per consentire alla famiglia di pagare il funerale e per permettere a Amy Tall, distrutta, di tornare in patria e trascorrere un po’ di tempo con la madre.
L’allarme La mamma si è spaventata sentendo la testa del bimbo immobile sul suo collo