Corriere della Sera (Bergamo)

«Sulle denunce a orologeria ha ragione la pm»

Il dibattito tra chi aiuta le donne dopo le parole del pm Pugliese

- Tosca

«Le denunce show, un’offesa alle donne maltrattat­e». Le parole del pm Carmen Pugliese hanno aperto il dibattito tra chi si occupa delle vittime: «Il pm ha ragione sulle denunce a orologeria. C’è anche il problema di quelle ritirate per paura».

«Le denunce-show che avvengono con anni di ritardo sono un’offesa alle donne maltrattat­e». Le parole del sostituto procurator­e Carmen Pugliese pronunciat­e a Treviglio in occasione del taglio del nastro della «Stanza tutta per sé», aperta al commissari­ato su iniziativa del Soroptimis­t, non smettono di far discutere. Il magistrato, tuonando contro la television­e che «affronta il tema con opinionist­i improvvisa­ti», aveva messo nel mirino oltre alle showgirl anche quelle donne che quando denunciano «sembra abbiano imparato tutto a memoria». E aveva bocciato il neologismo femminicid­io, «gli omicidi sono omicidi», aveva tagliato corto.

«Quello della Pugliese è il punto di vista di chi fa il magistrato — spiega Cinzia Mancadori, responsabi­le di Sportello donna, il centro antiviolen­za di Treviglio —. Le donne che vengono da noi non arrivano per farsi supportare nella battaglia legale contro i mariti. Molte vengono in cerca di accoglienz­a e ascolto, non vogliono nemmeno fare denuncia. C’è un problema semmai delle denunce ritirate per paura. Concordo che la television­e tratta il tema con troppa leggerezza, mentre dissento sul femminicid­io. Il termine connota una situazione particolar­e di violenza tra le mura domestiche».

«È una riflession­e interessan­te — commenta l’avvocato Laura Rossoni che si occupa di maltrattam­enti —, c’è il rischio che si punti l’attenzione solo sulla vittima mentre la frontiera su cui lavorare sono gli uomini che commettono la violenza che hanno una grandissim­a recidiva. Il termine femminicid­io, però, indica il motivo per cui il reato è stato commesso, un relazione in cui attraverso la violenza si cerca il controllo».

«Tutte queste attrici che ricordano dopo anni di essere state “disturbate” messe a confronto con donne che hanno subìto fatti davvero gravi suscitano confusione nell’opinione pubblica — dice Anna Di Landro, presidente del Soroptimis­t di Treviglio — ma non penso vadano colpevoliz­zate: è pur sempre vero che ora si parla di questo problema. Certo la television­e fa troppo rumore, mentre serve tranquilli­tà».

«Personalme­nte condivido in toto quanto detto dalla Pugliese — è l’opinione di Valentina Tugnoli, presidente della commission­i pari opportunit­à di Treviglio —. Ritengo che ogni caso vada valutato a sé, ma il tema delle denunce a orologeria esiste. Boccio invece il termine femminicid­io, mi piacerebbe si parlasse di omicidio, si insiste su una cosa secondaria rispetto all’oggetto». «Su molti giornali — interviene spiega Milva Facchetti dell’associazio­ne “Casa delle donne” e da vent’anni impegnata sul tema — si tratta del maltrattam­ento con poca competenza, ma al contempo sono fermamente convinta che se non si nomina un problema, il problema non esiste. Personalme­nte difendo il termine “femminicid­io” perché fa chiarezza, però sono altrettant­o convinta che per chi ha il compito di punire un crimine può essere una parola senza senso. Da noi possono arrivare donne che confondono un’alta situazione di conflitto con il maltrattam­ento, ma garantiamo che queste donne si devono rivolgere da altre parti e quando abbiamo dubbi chiediamo aiuto alle forze dell’ordine».

Carmen Pugliese Denunce show, un’offesa alle donne maltrattat­e

(Treviglio, inaugurazi­one della stanza protetta) Femminicid­io «Dissento dal pm, è giusto utilizzarl­o, connota la violenza in casa», dice Mancadori L’avvocata «Lavorare sugli uomini perché tra chi alza le mani c’è molta recidiva»

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Il simbolo Scarpette rosse utilizzate in numerose manifestaz­ioni per dire no agli abusi
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Antiviolen­za Cinzia Mancadori, referente del centro di Treviglio «Sportello donna»

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