Gori, i centristi e il caso Capelli La lista dei sindaci ha un nome
Dopo lo stop alle alleanze con il centrodestra deciso a livello nazionale dal partito di Angelino Alfano, dentro Lombardia Popolare le strade si dividono. Il gruppo degli ex formigoniani stretti (Raffaele Cattaneo in testa) vuole restare con Roberto Maroni, chi arriva dall’Udc guarda a sinistra, altri valutano ogni possibile prospettiva. È il caso del bergamasco Angelo Capelli, consigliere regionale uscente, che potrebbe prima di tutto giocare la propria partita nelle liste per il Parlamento. Meno probabile, allo stato attuale delle cose, un ingresso nella Lista Gori, a sostegno del candidato governatore del Partito democratico. I contatti tra Capelli e il sindaco di Bergamo in questi mesi sono stati superficiali e, tutto sommato, Giorgio Gori valuta come prima opzione per coprire l’elettorato di area Cl la candidatura di Alberto Capitanio, presidente della Compagnia delle opere bergamasca. Capitanio è tentato ma poco convinto dall’ipotesi di entrare in politica, scioglierà la riserva solo a ridosso della chiusura delle liste, a gennaio. Sempre che i tempi non slittino: si fa insistente da Roma la voce secondo cui il governo staccherebbe le Regionali (che andrebbero a giugno) dalle Politiche. Gori comunque è in pista e lavora anche alle sue due liste civiche: quella col suo nome a Bergamo avrà come capolista Niccolò Carretta, quella con i sindaci si dovrebbe chiamare Autonomia e Territorio. (s.b.)