Virtuosismi poetici con Anna Tifu
Antonio Mormone credeva a tal punto nel suo talento da invitarla spesso alla sua Società dei Concerti, addirittura affidandole la serata inaugurale della stagione scorsa. E stasera Anna Tifu torna ad esibirsi al Conservatorio per la Società oggi guidata da Enrica Ciccarelli (via Conservatorio 12, ore 21, € 25-30), anche questa volta accompagnata dagli Stuttgarter Philharmoniker, corazzata tedesca ormai di casa in Sala Verdi. Marc Piollet la dirige nella seconda sinfonia di Rachmaninov, di cui è celebre soprattutto il poetico Adagio, e nel Concerto in si minore per violino di Paganini, noto come «La Campanella», pagina dove lirismo e virtuosismo si corroborano in un esaltante intreccio. Doti che appartengono alle corde della musicista cagliaritana, che dopo i precoci debutti da enfant prodige, a 31 anni sta ormai raggiungendo la dimensione della piena maturità artistica. Non andava ancora alle elementari e già conosceva la «Carmen» di Bizet a memoria, a 6 anni imbracciava il violino col padre a farle lezione (era membro dell’orchestra Enescu di Bucarest: la «u» del cognome è dovuta alle origini rumene e non sarde), a 8 vinceva il primo concorso e a 12 debuttava alla Scala. Oggi è richiesta in tutto il mondo e le è stato affidato il prezioso Stradivari «Marechal Berthier» del 1716 appartenuto a Napoleone.