Corriere della Sera (Bergamo)

SILENZI VANDALICI

- Di Armando Di Landro

Tra i lidi della politica proiettata verso una lunga stagione elettorale (sostanzial­mente già iniziata) e quelli della giustizia senza troppe risorse, per quanto spesso impegnata e volenteros­a, qualcuno si è accorto di cosa sta accadendo in alta Valle Brembana? Da circa un mese si susseguono presunti atti vandalici e boicottagg­i che non sembrano affatto colpire nel mucchio. No, colpiscono solo la società fallita Brembo Super Ski, che ha ottenuto il via libera dal tribunale a operare in esercizio provvisori­o, per salvare il salvabile. Sistemi di sicurezza e motori degli impianti danneggiat­i o acqua chiusa di soppiatto, con tanto di lucchetti ai pozzetti, con l’innevament­o già in corso. E non si tratta di episodi che si ripetono da tempo, ma, guarda caso, accadono ora, a ridosso dell’inizio della stagione. Come se qualcuno si stesse «divertendo» a mettere il bastone tra le ruote di una società già insolvente che comunque (volenti o nolenti gli autori di certi gesti) il tribunale ha designato come soggetto ancora in gioco, nel circo bianco bergamasco. La giustizia sta a guardare? E soprattutt­o, dov’è finita l’inchiesta della Procura di Bergamo che prometteva di far luce sulla precedente gestione di Brembo Ski e sulla posizione dei due sindaci di Foppolo e Valleve (Comuni soci), Beppe Berera e Santo Cattaneo? La realtà corre veloce e rischia di sfuggire di mano. Anzi, a tratti, sembra già essere sfuggita di mano a quella politica che urlava allo scandalo dopo il rogo doloso degli impianti di Foppolo, a luglio 2016, e ora, in silenzio, pare abbia scelto un comodo ritiro rispetto allo scomodissi­mo caso che rischia di affossare una valle.

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