Corriere della Sera (Bergamo)

SCATTI D’AUTORE DAL KENYA PER GLI STUDENTI

ALL’EX ATENEO Nelle foto di Giovanni Diffidenti un Sos per gli studenti africani

- Morandi

Volti, storie di vita, sogni. Come quello di Cornelius, 11 anni, 8 fratelli, che da grande vorrebbe diventare dottore ma la mamma, vedova, con la vendita del miglio riesce appena a sfamare i figli. Fino al 24 dicembre nell’ex ateneo in Città Alta, la mostra fotografic­a di Giovanni Diffidenti intitolata «School Fees. Io vorrei studiare», a sostegno del villaggio di Nyagwethe, in Kenya.

Pannelli come lavagne nere, che sanno di gesso e lezioni di scienze, matematica, educazione sessuale, appena seguite. Su ognuna sono appese storie di vita, volti adulti e bambini, di chi ha voglia di andare a scuola, come indica Lucas, iscritto alle superiori, per costruirsi un futuro. Cornel, 11 anni, ha l’uniforme scolastica rovinata, passata di mano con gli 8 fratelli. Da grande vorrebbe diventare medico, ma le possibilit­à di studiare sono pari a zero. Costa troppo. Il maestro Paul dice che «Dio gli ha dato ottime capacità intelletti­ve». È un genietto in tutto. La madre Mary, vedova, lo sa. Lavora sodo per mantenere i suoi ragazzi. Con il guadagno del raccolto di miglio li sfamerà. Ma pagare tutte le rette non sarà facile.

Cosa impossibil­e per Jocinter, ritratta nel negozio della parrucchie­ra Mancy. Non se lo può permettere, soldi non ne ha, ma ha recuperato una parrucca in seconda mano, l’ha restaurata e ha chiesto all’amica di sistemargl­iela. Jocinter vuole essere in ordine per un funerale, mentre i figli vanno al lago a pulire pentole. Sono sei, tutti sospesi da scuola per il solito dramma: le rette non pagate. Le loro sono alcune delle storie immortalat­e dal fotoreport­er Giovanni Diffidenti ed esposte all’ex Ateneo in Città Alta sino al 24 dicembre, per la mostra fotografic­a «School Fees. Io vorrei studiare», promossa dalla Fondazione Luigi Mazzocchi, a sostegno dei progetti scolastici avviati dall’associazio­ne Franco Pini onlus. L’obiettivo è focalizzat­o sul villaggio di Nyagwethe, in Kenya, dove dal 1980 Franco Pini è stato un missionari­o laico, costruendo insieme agli africani acquedotto, ospedale, trattoria, parrocchia e il polo scolastico, con asilo, elementari, medie e superiori, con il liceo scientific­o e la scuola tecnica con corsi per agricoltor­e, carpentier­e, falegname, sarto, parrucchie­re, elettricis­ta. Perché Pini, il «mzungu», l’uomo bianco, diceva «non ti do il pesce, ma ti insegno a pescare», riporta la figlia Susanna. Morto il padre, è passata a lei e alla famiglia l’eredità di seguire i progetti avviati nel villaggio africano.

Tra i tanti la scuola, che per gli uomini e le donne di Nyagwethe è tutto. «Far studiare i loro figli vuol dire dar loro un futuro — racconta Diffidenti —. La parola che ripetevano sempre era education». Sono disposti a indebitars­i pur di farli studiare. «Se un ragazzo è meritevole fanno la harambee, la colletta, pur di mandarlo all’università». In esposizion­e 28 foto. Un piccolo mondo familiare africano per lanciare un Sos: pagare la retta, perché «io vorrei studiare», sogna Lona, 7 anni, disegnata dai colori del tramonto.

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Una delle foto di «School Fees»
 ??  ?? School Fees Quattro immagini della mostra di Giovanni Diffidenti intitolata «School Fees. Io vorrei studiare», a sostegno del villaggio di Nyagwethe in Kenya
School Fees Quattro immagini della mostra di Giovanni Diffidenti intitolata «School Fees. Io vorrei studiare», a sostegno del villaggio di Nyagwethe in Kenya
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