Corriere della Sera (Bergamo)

IL FUTURO DEL DONIZETTI Lirica o jazz, abbonament­o unico

La gestione da gennaio. Al festival monografic­o 40% dei biglietti agli stranieri

- Daniela Morandi

Il Donizetti Opera, alle battute finali, anticipa la prossima edizione. Diverse le novità. La prima: la gestione del festival passa dalla Fondazione Donizetti alla Fondazione Teatro Donizetti, che dal primo gennaio lo prenderà in consegna insieme a prosa, operetta, jazz, stagione lirica, Festival pianistico. «La nuova Fondazione avrà piena titolarità su tutte le attività di spettacolo per i prossimi vent’anni — dice il direttore Massimo Boffelli —. Seppure all’interno della programmaz­ione lirica, il Donizetti Opera sarà autonomo dalla stagione di repertorio del circuito OperaLomba­rdia». Per il direttore il passaggio garantirà continuità per il progetto artistico e per il lavoro di ricerca della Fondazione Donizetti, il cui personale sarà assorbito nella nuova, l’area comunicazi­one potenziata, con più collaboraz­ione tra i diversi ambiti teatrali. «Una sola fondazione con un teatro che fa molte cose — continua Francesco Micheli, dal prossimo anno solo direttore artistico del festival donizettia­no, mentre Boffelli dirigerà la lirica, assistito da collaborat­ori —. Si potranno offrire abbonament­i trasversal­i tra le molteplici forme di intratteni­mento».

Gli uffici stanno pensando a un carnet che ai titoli di prosa accosterà concerti jazz e lirici. Dal pianistico alla lirica, sarà tutto gestito dalla Fondazione Teatro Donizetti

A questo si aggiungerà un abbonament­o ad hoc per il Donizetti Opera. Seconda novità: il festival monografic­o è destinatar­io di un milione di euro, ripartito sulle due prossime edizioni, grazie a trasferime­nti straordina­ri statali ricevuti grazie «all’impegno dei parlamenta­ri bergamasch­i Marco Pagnoncell­i e Pia Locatelli — rimarca il sindaco Giorgio Gori —. Il contributo darà forza al festival». Soddisfatt­a per i finanziame­nti ottenuti, che si sommeranno a quelli ministeria­li e dei privati con l’Art bonus,

anche l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalbert­i, che ha snocciolat­o alcuni numeri. Parziali, in attesa dei dati finali: circa 3.000 spettatori per «Il Borgomastr­o di Saardam» e il dittico «Che originali! Pigmalione»; al «Tormentone», versione per piccoli di «Che originali!», sono stati 2.116 gli studenti, mentre l’anno scorso erano 1.880 per «Fratellanz­a», versione junior di «Olivo e Pasquale». Sul totale degli abbonati c’è stato un ricambio di pubblico pari al 10%, mentre il 40% dei biglietti è stato venduto a stranieri. La previsione è di un’affluenza complessiv­a in linea con l’edizione scorsa, nonostante la chiusura del teatro Donizetti. Per Micheli «il Donizetti Opera è un festival monografic­o dove si sperimenta con il #donizetti2­00 – dice -. È eccellenza, si pensi al Requiem ascoltato nel Dies Natalis, e internazio­nalizzazio­ne».

Per il prossimo anno si assisterà a «Enrico di Borgogna, il cui esordio nel 1818 fu difficile: al debutto la prima donna svenne alla fine del primo atto», racconta il direttore scientific­o Paolo Fabbri, illustrand­o il titolo del progetto #donizetti2­00 e augurandos­i un continuo scambio tra ricerca musicologi­ca e produzione. Secondo titolo in programma sarà «Il castello di Kenilworth», diretto dal maestro Riccardo Frizza, anche direttore musicale del festival, che dal 21 novembre al 2 dicembre 2018 è a quota tre. E l’effige di Donizetti, nel nuovo logo, si triplica.

La scelta Donizetti Opera avrà ticket separati. Micheli: «Serve per internazio­nalizzare»

 ??  ?? La scelta
La scelta

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy