La Cgil bacchetta Rota: «Gori ottimo candidato»
Il segretario Peracchi: politica e sindacato, fronti diversi
Mirco Rota (Fiom) aveva criticato la candidatura di Giorgio Gori: «Comunista col Rolex». Ma per il segretario provinciale Cgil Giovanni Peracchi (foto) e il suo predecessore Luigi Bresciani «Gori è l’unico che può battere Maroni».
Difficile votare Giorgio Gori come candidato presidente della Regione, ha detto. Anche perché il centrosinistra attuale non rappresenta più i lavoratori, che guardano più verso Lega e Cinquestelle, ha aggiunto. Le tesi di Mirco Rota, coordinatore nazionale Fiom per la siderurgia, esposte ieri in un’intervista al Corriere Bergamo, non sono condivise da tutti all’interno della stessa Cgil. Almeno per quanto riguarda la candidatura di Gori. «Senza polemizzare, ricordo che su Gori c’è stato un pronunciamento ampio da parte del nostro sindacato, sulla base di programma e alleanze — dice Giovanni Peracchi, segretario generale della Cgil di Bergamo —. Penso che Gori sia un ottimo candidato: da lui abbiamo sempre avuto attenzione e qualche risposta concreta. E spero che si ricomponga questa diaspora tipica della sinistra». D’accordo Luigi Bresciani, predecessore di Peracchi: «Credo che Gori sia l’unico con qualche possibilità di sconfiggere Maroni. Chi lo critica mi deve dire chi altro candiderebbe, e non dico una degnissima persona che potrebbe fare contenta la sinistra, ma qualcuno che abbia possibilità di vincere. È su Gori che anche le altre componenti della sinistra si devono compattare, e non vorrei dovessero in futuro doversi assumere la responsabilità di una sconfitta».
Capitolo diverso quello sul rapporto fra lavoratori e sinistra. Ma, spiega Peracchi, conosciuto e analizzato: «Già 20 anni fa una ricerca di Riccardo Terzi aveva evidenziato che la base dei nostri iscritti non corre rispondeva a quella degli elettori di sinistra, e lo ha confermato di recente uno studio Ipsos. Ma d’altra parte l’azione sindacale e l’orientamento politico sono due cose diverse, noi dobbiamo fare un mestie- previso. E che la base operaia non si riconosca nella sinistra è un problema che riguarda anche altri Paesi, a partire dagli Stati Uniti. Ora sta a noi capire come dare risposte concrete, anche sapendo che c’è gente che non vota più».
«I problemi del Pd e della sinistra con il lavoro dipendente sono cosa nota — conferma Bresciani —. Spesso la sinistra non dà risposte nette, mentre Lega e M5S danno ricette semplici a questione complesse. Dicono: cancelliamo la Legge Fornero e il Jobs act, e su queste basi raccolgono facilmente i consensi. Ma sono risposte che oltre ad essere semplicistiche sono anche mistificatorie, perché non so quanto siano applicabili e potrebbero avere conseguenze disastrose».
Per gli operai Gori è un comunista col Rolex, il Pd sul lavoro è assente Mirco Rota Coordinatore Siderurgia Fiom Ma dalla Lega e dal M5S arrivano solo risposte semplicistiche Luigi Bresciani Ex segretario Cgil Bergamo