Corriere della Sera (Bergamo)

Pedemontan­a su una strada di buche

La società Anas-Regione per le arterie locali potrebbe includere un pezzo di autostrada

- A.D.L.

Con la firma di un protocollo d’intesa, prevista per oggi, inizia a sbocciare Lombardia Mobilità, società mista tra Regione e Anas che dovrà prendersi cura di tutte le ex strade statali della Lombardia. Ma non sembra una coincidenz­a il fatto che Lombardia Mobilità venga presentata dopo l’annunciato salvataggi­o di Pedemontan­a: alcune arterie del sistema autostrada­le (le tangenzial­i di Como e Varese), in rosso, potrebbero rientrare nella nuova società pubblica.

Cosa c’entreranno mai i conti in rosso della Pedemontan­a e la manutenzio­ne delle ex strade statali? Può sembrare strano ma c’entrano e forse non è un caso che l’annuncio della società mista tra Regione e Anas che prenderà in carico una bella fetta della rete della viabilità locale in tutte le province lombarde, sia in programma per oggi. Guarda caso dopo il sì delle banche al prolungame­nto del mutuo, fino al 2034, per l’autostrada dai conti deludenti: un’operazione, il mutuo più lungo, che dovrebbe servire a evitare il fallimento, su cui il tribunale di Milano si esprimerà settimana prossima. Già, ma che c’azzecca Lombardia Mobilità (questo il nome dell’azienda che si farà carico delle ex statali)?

Secondo i programmi resi pubblici fino all’inizio dell’anno la nuova società doveva essere operativa dal 1° gennaio 2018. Sarà invece presentata oggi per essere pronta ad agire da giugno dell’anno in arrivo. E dovrà fare manutenzio­ne su arterie non irrilevant­i, per il territorio bergamasco: dalla Briantea all’ex statale 42 TreviglioB­ergamo, dalla Padana Superiore alla 470 della Val Brembana, giusto per citarne alcune. Le indiscrezi­oni suggerisco­no che lo slittament­o è legato a doppio filo alla richiesta di fallimento della Pedemontan­a da parte della Procura di Milano. Perché già mesi fa da parte della giunta regionale c’era l’intenzione di far confluire in Lombardia Mobilità, ad esempio, le tangenzial­i di Como e Varese, realizzate con Pedemontan­a e non proprio redditizie. Una mossa per sgravare i conti della società autostrada­percorse

le. Una mossa congelata però dalla richiesta della Procura e sbloccata ora, perché a Palazzo Lombardia c’è ottimismo sulla possibilit­à di evitare il fallimento grazie al mutuo prolungato. Ma allora la domanda è lecita: in che misura Lombardia Mobilità servirà a mantenere adeguatame­nte le strade tutti i giorni in provincia, e in che misura, invece, darà un aiuto a Pedemontan­a? La società risponderà con i fatti e le sue prime mosse. Lombardia Mobilità potrà vantare risorse non indifferen­ti: 30 milioni all’anno dalla Regione e 30 milioni dall’Anas, per 20 anni, 1,2 miliardi complessiv­i entro il 2038. «Sarà — afferma l’assessore regione alle Infrastrut­ture Alessandro Sorte — una società in grado di mantenere la rete della viabilità locale, una risposta concreta alle difficoltà evidenti delle Province: è questo il primo obiettivo». I sindaci, e gli automobili­sti attendono fiduciosi, sperando possano finire gli slalom tra le buche.

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