Corriere della Sera (Bergamo)

L’ERMELLINO CHE «VESTE» LA GIUSTIZIA

- Di Paolo Galli Ecologo Bicocca

In Italia e in quasi tutta Europa vive l’ermellino, piccolo mammifero carnivoro, lungo circa 30 centimetri, in grado di pattugliar­e i boschi e le radure alla ricerca di piccoli roditori, uccelli,

e insetti. In una notte è in grado di percorrere anche 15 chilometri. D’estate il mantello assume un colore rosso-bruno sul dorso e bianco-giallastro sul ventre; in inverno invece è bianco candido ad eccezione della punta della coda che rimane nera. La loro pelliccia, soprattutt­o nell’aspetto invernale, è impiegata da tempo per realizzare stole o rifiniture di toghe di rettori o di giudici di Cassazione, indossate durante cerimonie solenni (non è un caso che ci si riferisca a volte ai giudici della Cassazione come agli «ermellini»). Secondo il giurista Francesco Carnelutti «la toga è un costume maestoso che magnifica non tanto la persona, quanto la funzione e l’ordine sociale che ha fornito l’investitur­a […] e sottolinea la separazion­e tra gli officianti il rito e gli altri». In Italia la presenza dell’ermellino è limitata alle Alpi dove vive a quote relativame­nte elevate. La specie ha subito una drastica riduzione di densità sia perché uccisa in quanto ritenuta dannosa per la predazione operata nei confronti di covate di galliformi e di altra selvaggina sia per il valore della pelliccia. È importante sottolinea­re che le stole di ermellino indossate dai Rettori sono di materiale sintetico in grado di soddisfare sia la salvaguard­ia delle popolazion­i di ermellino sia l’adempiment­o di una cerimonia solenne come l’inaugurazi­one dell’anno accademico.

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