«Dignità e lavoro Io sto con le operaie»
L’attrice Ottavia Piccolo: un’emozione incontrarle
A fine serata, le lacrime. Troppo simili, per non immedesimarsi, le storie delle lavoratrici della Canali e quelle di Bianca e gli altri personaggi del film «7 minuti». Troppo forte il coinvolgimento delle sarte brianzole, licenziate in tronco ad ottobre dalla casa di moda che ha vestito tanti big, da Barack Obama alle star di Hollywood, per non lasciarsi andare alla commozione e a un abbraccio solidale con l’attrice Ottavia Piccolo, che del film è una delle protagoniste, e che lunedì sera, al teatro Villoresi di Monza, ha voluto portare di persona il proprio sostegno alle donne, impegnate nella lotta sindacale. Fiori, applausi, foto insieme sul palco, e poi la proiezione della pellicola di Michele Placido, che prima ancora di essere adattato al cinema, era un’opera teatrale portata in tournée dalla stessa Ottavia Piccolo.
Le vicende raccontate in «7 minuti» (sull’acquisizione di un’azienda tessile da parte di una multinazionale) e l’attuale vertenza Canali, nata dopo la chiusura dello stabilimento di Carate Brianza da parte della proprietà, con buona pace dei 134 lavoratori, quasi tutte donne, sono incredibilmente sovrapponibili. «È una storia talmente uguale che mi fa una certa impressione, devo dire che sono stravolta; le parole che ho sentito da queste donne sono le stesse che dice il mio personaggio nel film: dignità, diritti, voglia di continuare a lavorare malgrado tutto, sono uscita dall’incontro con le lavoratrici Canali con una forte emozione». Situazioni con cui l’attrice è venuta a contatto proprio a teatro: «Al termine dello spettacolo succedeva che in camerino venissero persone a dire “è proprio quello che sta succedendo nella mia fabbrica, nel mio territorio, nel mio giornale’». Non tutte le operaie della Canali hanno aderito alle manifestazioni di protesta e alle iniziative di sensibilizzazione di queste ultime settimane (una loro delegazione ha incontrato la presidente della Camera, Laura Boldrini): «Quando si mette in discussione un diritto come quello al lavoro, capita che alcuni dicano “mah, accettiamo di tutto pur di mantenere il lavoro”. Poi succede che queste persone non si incontrano più. Siamo disuniti, mi ci metto anche io e invece, sembra una banalità dirlo, ma è in questi casi che l’unione fa la forza, se siamo tutti insieme, se la comunità è vicina, allora si possono ottenere risultati».
Intanto la crisi del lavoro coinvolge tutti i settori produttivi: «Io sono una privilegiata, ma anche tra gli attori, nel mondo spettacolo, ci sono persone che non arrivano a fine mese». L’intervento di Ottavia Piccolo è stato molto apprezzato dalle ex operaie Canali: «Un film non può dare soluzioni, ma può dare speranza, ho chiesto a queste donne di tenermi informata, voglio sapere cosa succede».
Come nel film Le parole che ho sentito da queste donne sono le stesse del mio personaggio: la difesa dei diritti, la voglia di combattere Restiamo unite