Corriere della Sera (Bergamo)

«Torturato in prigione Ero un leader politico»

Solomon Madzore: diedi dell’asino zoppo a Mugabe

- Roberto Rotondo

Non è riuscito a dare una carezza ai figli prima di scappare. Li ha lasciati una notte, il 18 aprile, fuggendo da un’imboscata contro la sua famiglia ad Harare, nello Zimbabwe, mentre un gruppo di uomini armati teneva sotto la minaccia delle armi la moglie Charity e i suoi bambini, Vincent e Vitalis. È accaduto poco prima che iniziasse la crisi politica che ha portato alla destituzio­ne di Robert Mugabe, il 93enne leader della ex Rhodesia, deposto a novembre da un colpo di stato militare.

Solomon Madzore, 41 anni, notoriamen­te non è un buon amico di Mugabe. Ma nemmeno di chi l’ha sostituito: è il leader storico del movimento giovanile dell’Mdc, Movement for democratic change, principale partito d’opposizion­e, riformista e democratic­o, guidato da Morgan Tsvangirai. Ha chiesto asilo politico all’Italia e vive da qualche settimana alla Agrisol Servizi di Caravate, cooperativ­a legata alla Caritas della Diocesi di Como. Ricorda quella notte con terrore: «Ero a un comizio fuori dalla capitala Harare, quando mi telefonò un vicino di casa e mi disse che stava accadendo qualcosa di strano a casa mia — spiega —. Mi precipitai e vidi quattro furgoni neri davanti alla porta, che sbarravano la strada. Entrai da una stradina laterale, vidi che erano armati, davanti a mia moglie e ai miei figli. Mi cercavano — continua —, ordinarono a mia moglie di dirgli dov’ero, altrimenti l’avrebbero stuprata. A quel punto mi precipitai in casa e mi spararono a vuoto. Corsi via e mi spararono ancora prendendom­i alla spalla, ma senza rompermi l’osso. Mi rialzai e feci perdere le mie tracce». Il partito l’ha messo su un aereo pochi giorni dopo, la famiglia è da amici. L’Italia gli piace, ma spera un giorno di tornare. La sua gente lo aspetta.

Il percorso è stato duro. Madzore nel 2007 venne sequestrat­o in strada, ad Harare, da uomini armati in borghese: detenuto per alcuni giorni in un capannone della polizia fuori dalla capitale, colpito nelle piante dei piedi con un bastone come tortura, poi inviato al terribile centro di detenzione di Goromonzi. Gli misero in mano una pala e gli dissero che doveva scavare la sua fossa. Nel 2011 venne imprigiona­to per 405 giorni con l’accusa di sabotaggio e della morte di un poliziotto. «Il mio unico crimine è essere un leader politico» ribatte. Il video del suo rilascio ricorda alcune scende dei film su Nelson Mandela. È su Internet e si vedono i compagni che lo portano in spalla. Di lui parlano il

Guardian e la Bbc. Nel 2013 è stato accusato di aver definito Mugabe un «asino zoppo» a un comizio. Sfruttando l’emendament­o della costituzio­ne che punisce chi offende la carica del presidente, lo hanno arrestato ancora. «Con questa scusa molti oppositori e militanti dei diritti umani vengono arrestati ogni giorno in Zimbabwe».

La fuga A casa mia arrivarono degli uomini armati Minacciaro­no mia moglie e i mie figli L’Italia mi piace ma un giorno vorrei tornare nel mio Paese

 ??  ?? Attivista Solomon Madzore, 41 anni, in Italia da aprile ospite di una cooperativ­a di Caravate (Va). In Zimbabwe era leader del movimento giovanile dell’Mdc (foto Rotondo)
Attivista Solomon Madzore, 41 anni, in Italia da aprile ospite di una cooperativ­a di Caravate (Va). In Zimbabwe era leader del movimento giovanile dell’Mdc (foto Rotondo)

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